A causa di una differente costituzione fisica e di diverse abitudini comportamentali, donne e uomini hanno tradizionalmente dovuto preoccuparsi della possibile insorgenza di patologie complementari tra loro, portando così la ricerca oncologica ad incentrare la propria attenzione su differenti tipologie di tumore in base al sesso del contraente.
Se il tumore al polmone veniva considerato, fino a pochi decenni fa, una prerogativa quasi esclusivamente maschile, l’aumento delle fumatrici e la minore disponibilità di volume polmonare tra le donne ha dato luogo ad una triste quanto storica inversione di tendenza che ha visto l’incidenza delle neoplasie tra le donne a superare quella tra gli uomini.
Nel corso del particolare censimento oncologico elaborato dall’AIOM (Associazione italiana di oncologia medica) è infatti emerso che l’incidenza del tumore al polmone tra le donne è aumentata del 36% in soli undici anni (tra il 1999 e il 2010), mentre quella maschile è decresciuta del 20%, fino a produrre il sopracitato ed imprevedibile sorpasso tra i sessi.
Da un punto di vista generale, non legato strettamente alle neoplasie polmonari, l’incidenza complessiva dei tumori in Italia si attesta sui 363.300 casi l’anno, il 54% dei quali è costituito da pazienti oncologici di sesso maschile (196.100 nel corso del 2014) e il restante 46% è ascrivibile all’ambito femminile (169.00 pazienti).
La forma di tumore più comune è risultata essere quella al colon-retto, che ha colpito 52 milasoggetti nel 2014, seguita dal cancro al seno, al polmone, alla prostata e alla vescica.
I dati contenuti nel rapporto “il cancro in Italia” hanno inoltre portato alla luce come all’aumento di incidenza complessiva delle forme tumorali sai venuto a corrispondere, negli ultimi anni, un aumento del numero delle effettive guarigioni, vale a dire di casi di pazienti sopravvissuti oltre la soglia dei cinque anni dalla diagnosi e privi di recidive tumorali localizzate nella medesima zona d’origine o in altre parti del corpo.
Se le cifre esposte nel volume redatto e curato dall’AIOM stabiliscono e quantificano, per lo più, quanto già ampiamente noto, a fare notizia è appunto il cambio di frequenza tra i sessi per le neoplasie polmonari; mutamento che impone alla ricerca oncologica nostrana l’adozione di nuovi parametri e di un’ottica di ricerca meno settoriale e complementare di quella adottata in base ad assunti ormai obsoleti.
Fonte: Emerge il Futuro