Se l’avvento di un sistema globale di compravendita online ha semplificato di molto a vita degli Italiani, sempre alle prese con carenze di tempo quasi endemiche, l’acquisto su Internet di farmaci può rivelarsi un’arma a doppio taglio in grado di riverberarsi sulle nostre condizioni di salute e di portarci rapidamente a preferire code ed ingiustificati imbarazzi provati all’interno della più vicina farmacia.
Un’indagine svolta dall’Aifa ha infatti mostrato come il fenomeno dell’acquisto online relativo a prodotti farmaceutici si trovi in costante aumento nel nostro Paese e sia ormai giunto a raggiungere la misura record pari al 25% del campione esaminato (pari a mille individui), con ovvie conseguenze riguardanti la possibile falsificazione delle molecole e l’impossibilità di rivalersi sull’esercente, in caso qualcosa vada sfortunatamente storto.
In cima alla graduatoria dei medicinali comprati online si trovano tutte quelle molecole che, per loro natura, tendono a suscitare un carico di imbarazzo nell’acquirente e a spingerlo in direzione dell’anonimato via internet, con prodotti dimagranti dalla molto presunta efficacia e pillole ideate per curare disfunzioni sessuali di varia natura a fare la parte del leone in un mercato sempre più esteso e sempre più denso di raggiri.
A fianco della vasta porzione di acquirenti abituali, un ulteriore 44% del campione statistico ha dichiarato di guardare di buon occhio la pratica e di poter prendere in considerazione, in futuro, l’acquisto di farmaci online in caso di necessità, mostrando di non conoscere i potenziali rischi legati a questo tipo di mercato e ostentando una sicurezza e una fiducia del tutto malriposte.
In attesa che le autorità nazionali e internazionali riescano nel difficile compito di debellare lo spaccio di medicinali falsi o non sicuri su Internet, l’invito rivolto dall’Aifa ai consumatori abituali è quello di evitare come la peste prodotti non sicuri o non contraddistinti dalle opportune certificazioni di garanzia, preferendo magari quelle lunghe code e quel leggero carico di imbarazzo che ci accompagnano ogni volta in cui ci tocca in sorte di dovere entrare in una farmacia.
Fonte: Emerge il Futuro