Se l’avvento di una società sempre più frenetica è stato accompagnato da una sorta di livellamento medico tra bambini e adulti, tradottosi nella precocissima comparsa di patologie di origine nervosa o cardiaca, un tempo sconosciute ai più giovani, la crescente ossessione per la propria immagine, favorita dal Web e dalla ricerca di canoni estetici sempre più stringenti sta, per contro, portando numerosi soggetti in età adulta a sviluppare disturbi del comportamento un tempo ascrivibili alla mera sfera dell’adolescenza, dando così vita ad una spirale clinica in cui le peculiarità anagrafiche tendono ormai a perdersi e a sottrarsi ad un’indagine mirata.
Mente un numero crescente di giovani e giovanissimi accusa infatti disturbi del tutto assimilabili alle condizioni cliniche note come depressione maggiore o disturbo da stress post-traumatico, cresce parallelamente a dismisura il numero di persone collocate nella fascia d’età prossima ai 40 anni che si trovano invischiate nei pericolosi meandri di anoressia e bulimia e che non sono dunque riuscite a superare un disturbo che generalmente si manifesta in tutto il suo vigore nel corso dell’adolescenza.
Uno studio congiunto condotto dall’University College di Londra e della Icahn School of Medicine di New York ha infatti mostrato come un’ampia porzione (pari al 15%) del campione femminile censito nel corso di una lunga indagine statistica, si trovi ad essere vittima di anoressia o bulimia nella fascia d’età compresa tra i 40 e i 50 anni, mostrando così il persistere di una devianza alimentare che tendeva un tempo ad estinguersi in prossimità della soglia dei 30 anni.
La ricerca pubblicata su Bbc Magazine ha inoltre mostrato come non si trovino ad essere rari in cui anoressia e bulimia fanno la loro prima comparsa proprio a seguito del compimento del quarantesimo anno di età, spesso a causa di una situazione di stress legata ad un lutto o ad un divorzio che porta in dote un’iniziale insofferenza verso il cibo, destinata a trasformarsi una norma alimentare qualora non si intervenga tempestivamente sulla problematica.
Sia che l’origine si trovi connessa con uno stress improvviso, sia che sia associata a quella “crisi di mezza età” enormemente amplificata dal sistema auto-espositivo di internet, è comunque opportuno cercare di vincere le remore e i pudori iniziali e affidarsi all’aiuto di un esperto, non temendo di incontrare il giudizio negativo di una società in cui ormai tutti gli schemi anagrafici sono da tempo saltati, soprattutto in sede patologica.
Fonte: Emerge il Futuro