Da molto tempo la ricerca di settore ha mostrato come forme di vita estremamente semplici, come i batteri, riescono rapidamente a mutare la loro struttura genetica e a resistere all’azione messa in campo dalle comuni terapie farmacologiche, dando vita a nuove classi patogene, definite resistenti proprio per la loro capacità di non cedere sotto i colpi di medicinali e terapie di uso comune.
Nessuno si aspettava, però, che un fenomeno analogo potesse coinvolgere anche i pidocchi, organismi decisamente più complessi e dalla funzioni vitali molto più elaborate di quelle dei batteri, sebbene un recente studio ne abbia attestato identiche capacità a livello genetico, con conseguente nuovo allarme sanitario su scala globale.
Un recente studio clinico condotto dalla dottoressa Ellen Koch, dell’Università di Pittsburgh, ha infatti riscontrato la sempre più diffusa tendenza da parte dei pidocchi a resistere ai comuni trattamenti effettuati con l’apposito shampoo denominato Mom e la conseguente proliferazione di una nuova specie di “super pidocchi” che continua a vivere indisturbata sul capo del suo ospite, nonostante le comuni difese vengano messe in atto per arginare il fastidioso e palesemente anti-igienico fenomeno.
In particolare l’autrice dello studio pubblicato sulla rivista di settore Pedaitric Dermatology avrebbe evidenziato come solo il 25% dei pidocchi che normalmente attacca il cuoi capelluto, soprattutto dei bambini, risulterebbe sensibile all’azione del Mom e come, per tanto, la nuova classe di pidocchi avrebbe ampiamente preso il sopravvento sui parassiti di tipo tradizionale,
Dato l’inizio delle scuole e la consueta piaga di bambini alle prese con uova e pidocchi, la recente scoperta ha recentemente assunto toni sempre più allarmanti, tali da mettere in crisi un sistema teorico in cui solo ad organismi semplici come i batteri veniva concesso l’onore di adattarsi alle condizioni ambientali avverse con tanta rapidità.