L’immaginario collettivo legato alle fantomatiche cure alternative per il cancro si nutre di considerazioni geografiche che prevedono, da un lato, la presenza di un Occidente ricco e opulento che impone terapie inutili e doloroso ai malati e, dall’altro, di un estremo Oriente dove la medicina tradizionale regna sovrana e la capacità di conservare tradizioni antichissime ha saputo tenere a bada orrende patologie e ancor più orrendi sistemi terapeutici, chemioterapia in primis
Ovviamente non è così e, tanto in Italia quanto in Cina, l’unica speranza di cura e sopravvivenza per i pazienti oncologici è rappresentata dalla vituperata chemioterapia, in assenza della quale tute le armi rivolte al potenziamento del sistema immunitario del paziente o alla sua fortificazione risultano del tutto inefficaci o semplici palliativi, dato che la massa tumorale necessita di un approccio aggressivo a prescindere al luogo della sua effettiva comparsa.
A testimonianza di quanto la dura realtà si scontri spesso con le caricature diffuse si social networks, una nota attrice cinese di soli 26 anni, tale Xu Ting, è recentemente balzata agli onori delle cronache locali e planetarie per aver deciso di rifiutare la chemioterapia ed essersi votata in direzione di un approccio alternativo di tipo “tradizionale”, con tragico esito finale identico a quello dei numerosi casi di cronaca riportati nel nostro Paese.
Spaventata dagli effetti collaterali della chemioterapia e convinta della sua totale inutilità, Xu Ting, alla quale era stata diagnosticato un cancro lo scorso mese di luglio, aveva dunque deciso di curare il suo tumore facendo affidamento sulle “coppette”, sull’agopuntura e sul sistema denominato gua-shua, affidandosi nelle mani di pseudo-medici ed invitando, tra l’altro, numerosi pazienti a seguire le sue orme.
Purtroppo, il netto rifiuto di cure specifiche e riconosciute per a sua patologia si è tradotto nella rapidissima scomparsa della ragazza e nel solenne fallimento della strada alternativa tentata; talmente seducente da solleticare l’immaginario di milioni di cittadini occidentali alle prese con tristi malattie e con un immaginario geografico del tutto privo di fondamento reale.
Fonte: Emerge il Futuro