Gli infiniti controlli di routine a cui si sottopongono le gestanti servono non solo a tranquillizzare la partoriente circa le effettive condizioni di salute del nascituro, ma anche e soprattutto a cogliere in anticipo il possibile sviluppo di patologie rare, così da consentire l’intervento medico nei primi giorni di vita, in caso qualcosa sia andato malauguratamente storto.
Se piccoli interventi correttivi e e incubatrici rappresentano purtroppo un’eventualità poi non tanto remota, presso il Policlinico di Milano è andato in scena un intervento più unico che raro che ha consentito l’asportazione di un tumore benigno ad una bambina di soli sei giorni.
La scoperta del pericolosissimo tumore, che si annidava tra il cuore e i polmoni rischiando di soffocare la piccola, è avvenuta quando la bimba si trovava ancora nel grembo materno e proprio in virtù della tempestiva diagnosi è stato possibile programmare l’intervento ed arginare i pericoli derivanti da una massa tumorale in perenne fase di crescita.
Eseguito lo scorso 3 novembre, l’intervento è stato coordinato dal dottor Ernesto Leva, responsabile del reparto di Chirurgia Pediatrica e dal dottor Giuseppe Pomè ed ha visto la collaborazione di personale medico proveniente dai più disparati reparti, unito nel tentativo di prestare soccorso alla piccolissima e delicatissima paziente.
A complicare le sorti dell’intervento vi era inoltre l’anomala massa del tumore, dotato di dimensioni pari al doppio del cuore della bambina e dunque estremamente difficile da rimuovere in virtù di una massa e di un’ubicazione in grado di renderlo letale in caso di minimo errore da parte dell’equipe medica.
A quasi un mese di distanza dall’operazione, la bambina si trova ora ufficialmente fuori pericolo e l’intervento, durato oltre due ore, si è trasformato in un pieno successo, in grado di conferire ulteriore lustro alla struttura meneghina e di ampliare la casistica relativa alle delicate operazioni compiute in fase post-natale; casistica resa possibile anche grazie al ricorso a quegli infiniti controlli spesso percepiti come una scocciatura da tutte le gestanti alle prese con ecografie e screening.
Fonte: Emerge il Futuro