La recente fama planetaria la quale è assurto il dottor Valter Longo, ha portato all’attenzione del grande pubblico l’esistenza di una particolare popolazione boliviana che si trova ad essere completamente immune dal cancro e dal diabete per via di una sorta di variante genetica che impedisce lo sviluppo del fattore di crescita insulino-simile Igf-1 con il quale i suddetti stati patologici si trovano in correlazione.
Tutta questa meritata attenzione verso la Bolivia e i suoi strani abitanti ha recentemente condotto ad un’ulteriore scoperta relativa ad una popolazione che gode di condizioni cardiache invidiabili e che può vantare il più alto livello di salute del cuore nel mondo, questa volta più per fattori di tipo ambientale che non a causa di modifiche genetiche, ma di fattori squisitamente ambientali.
In virtù di un ecosistema che impone continue “passeggiate” en plein air, di un’aria assolutamente incontaminata e di una dieta talmente perfetta da far impallidire persino quella mediterranea, la popolazione degli Tsimane si è infatti guadagnata la palma di popolo con il cuore più sano al mondo, scalzando dalla vetta della particolare classifica quelle donne giapponesi che risultano alla stregua di un archetipo vivente della longevità su scala planetaria.
Uno studio condotto dai ricercatori dell’American College of Cardiology, condotto su un campione statistico pari a 705 volontari, ha infatti evidenziato al totale assenza di problematiche a livello cardiaco presso la sopracitata popolazione degli Tsimane e un’incidenza di disturbi coronarici prossima alla zero.
Alla base del primato vi sarebbe, come premesso, un mix di fattori ambientali che prevede una dieta con poca carne molto “nobile” (cinghiale o tapiro), il continuo contatto con un ambiente incontaminato, la sorvrabbondanza di cereali nell’alimentazione e uno stile di vita segnato dall’attività fisica, con gli uomini in grado di compiere oltre 17 mila passi al giorno e le donne ferme” alla soglia dei 16 mila.
In attesa che ulteriori studi evidenzino il modo in cui tutte le variabili ambientali agiscono sulla salvaguardia del cuore, lo studio è riuscito a portare sotto la luce dei riflettori quel piccolo stato sudamericano ormai divenuto l’officina medica dove cercare l’elisir dell’eterna giovinezza e dove fattori genetici e ambientali paiono convergere verso un identico obiettivo.
Fonte: Emerge il Futuro