La percezione di un pericolo, reale o supposto, aumenta in modo esponenziale al mancato riconoscimento della sua causa o della sua origine, di modo che, alla percezione di un’esplosione, il senso di panico si aggrava quando il nostro cervello non riesce a comprendere cosa abbia provocato lo scoppio e quale sia la reale entità della minaccia.
Provate ora ad immaginare l’agonia alla quale sono sottoposti i poveri animali domestici tutte le sere del 31 dicembre, dato che la loro natura e il loro intelletto (per quanto affinato possa essere) non si trovano logicamente in grado di associare i botti di Capodanno ad un evento rituale e di lenire il panico provato mediante l’impiego di ragione ed esperienza.
Premesso che, a nostro avviso, il divieto assoluto di esplodere petardi e consimili non sarebbe poi una funesta eventualità, il Ministero della Salute e gli enti regionali hanno voluto fornire un rapido vademecum su come difendere cani, gatti e conigli dal terrore suscitato loro dall’esplosione dei botti e su come limitare gli effetti (comunque presenti) dei mortaretti sulla loro fragile psiche.
Per tutelare gli animali domestici è buona norma, innanzitutto, cercare di porli al riapro dall’epicentro delle esplosioni, dato che il loro udito si trova ad essere molto più sviluppato del nostro e dato che la presenza di un luogo chiuso e appartato può attutire l’impatto sonoro provocato dai botti.
In seconda istanza, le istituzioni raccomandano di apporre sempre targa e medaglietta al collo del cane, dato che i casi di fughe provocate dallo shock non sono poi così rari e che il mancato ritrovamento dell’animale domestico, a seguito dei botti, potrebbe significare l’abbandono e la morte per numerosi quadrupedi.
Sarebbe opportuno, infine, lasciare l’animale più libero i muoversi possibile anche all’interno delle mura domestiche, facilitando l’apertura di vie di fuga in direzione del giaciglio preferito e cercare di non forzarlo ad “uscire allo scoperto” in caso il quadrupede decida di rannicchiarsi sotto un tavolo o in un altro luogo considerato sicuro.
La speranza è logicamente quella che si giunga presto alla fine dei botti di Capodanno e che si eviti di provocare stupidamente del terrore in tutti coloro che, per loro stessa natura, non possono capire causa e ubicazione di una minaccia che rimane tragicamente presente per tutto il corso dei festeggiamenti.
Fonte: Emerge il Futuro