Per quanto gli allarmisti e i catastrofisti di tutto il mondo urlino continuamente al complotto e denuncino qualche fantomatica sostanza per via della sua inaspettata capacità di provocare il cancro, alla base dell’esplosione di incidenza delle patologie oncologiche vi è sicuramente un mix di fattori legato alla genesi di una società post-industriale in cui gli additivi nelle sigarette, l’inquinamento, l’abuso di conservanti e coloranti nei prodotti alimentari e l’impiego di pesticidi (spesso vietati) in ambito ortofrutticolo giocano un ruolo di rilievo, pur non potendo singolarmente venire annoverati alla stregua di causa specifica per l’insorgenza del cancro.
In occasione della Giornata Mondiale dedicata alle patologie oncologiche, le massime istituzioni sanitarie nostrane e le organizzazioni internazionali hanno aperto l’ennesimo focus sui rischi di una gamma di malattie che paiono diventate quasi endemiche nell’emisfero “industrializzato” del mondo e che possono tranquillamente venire annoverate come “piaga del millennio” in virtù di un incremento di incidenza che pare non conoscere limiti o flessioni.
In attesa che la ricerca di settore trovi quella chiave di volta utile a debellare il cancro sul nascere e ad accomunare tutte le differenti forme tumorali a medesimi meccanismi di genesi e sviluppo, i delegati dell’Oms hanno voluto ribadire, nel corso del World Cancer Day, quanto prevenzione e diagnosi giochino un ruolo di rilievo sulla possibilità di battere il male e di disinnescare una miccia che potrebbe diventare letale se scoperta troppo tardi, per via della naturale progressione del cancro e della sua capacità di diffondersi in tutto l’organismo umano tramite il consueto sistema delle metastasi.
Se infatti le impietose stime ufficiali parlano di un’incidenza ormai fuori controllo e in sensibile aumento anno dopo anno (nel nostro Paese siamo giunti a quota 140 mila nuovi casi su base annua), aumenta parallelamente il numero di coloro che hanno sconfitto per sempre il cancro e la diagnosi, se tempestiva, ha da lungo tempo smesso di fare rima con una condanna a morte certa, grazie all’impiego di terapie combinate e alla capacità di cogliere sul nascere le prime mutazioni cancerose.
Ribadendo come la parola cancro contenga al suo interno in realtà 270 tipologie conosciute di neoplasie, ognuna della quali dotata di componenti peculiari e specifiche, i delegati dell’Oms hanno dunque invitato a battere i tumori sul nascere, facendo ricorso abituale allo screening e cercando di adottare comportamenti alimentari (e non) il più possibile salutari e il più possibile distanti da quei dettami di una società post industriale che ha reso il cancro alla stregua di una variabile da mettere i conto al momento di dare vita a processi produttivi senza remore.
Fonte: Emerge il Futuro