Per quanto la follia possa portarci a compiere azioni totalmente incoscienti e a spingere il nostro “coraggio” oltre i limiti stabiliti dalla biologia, pare che gli attentatori facenti capo al sedicente Stato Islamico fatichino talvolta a trovare le motivazioni necessarie nella semplice lettura (distorta) del Corano e che giunga in loro soccorso una particolare droga eccitante denominata Captagon.
Stando a quanto riportato dal settimane francese Le Point, pare infatti che il commando autore della strage di Parigi abbia avuto la trovata di intervenire sul coefficiente di motivazione individuale dei partecipanti attraverso l’assunzione di una sostanza simile all’anfetamina e che la droga in questione rappresenti una sorta di filo rosso in grado di collegare tra loro la mattanza del Bataclan con le stragi compiute l’estate scorsa in Tunisia ed Egitto.
Chimicamente assimilabile alla metanfetamina, il Captagon rappresenta una molecola in grado di far saltare gli ultimi freni inibitori rimasti e di conferire al soggetto, sottoposto ai suoi effetti, quella sensazione di onnipotenza necessaria a perdere di vista la comune percezione della realtà, fino al punto di portare un aspirante terrorista a farsi esplodere o abbattere senza remore dell’ultimo momento, dato lo stato di totale confusione cognitiva provocato dalla droga.
In caso le rivelazioni di Le Point trovassero ulteriori conferme dalle indagini degli inquirenti ne risulterebbe un pericolo aumentato, dato che l’azione congiunta prodotta da un’abile opera di lavaggio del cervello e l’assunzione di stupefacenti può rivelarsi alla stregua di un fattore in grado di offuscare la mente di chiunque e di condurre così un soggetto già palesemente instabile di suo in direzione di azioni inenarrabili.
L’allarme sul possibile impiego di stupefacenti nella Jihad era già stato in realtà lanciato dal britannico Time pochi mesi or sono, quando un’inchiesta condotta dal giornale aveva rivelato l’esistenza di un ampio traffico di Captagon nelle zone ubicate tra la Siria e la Libia, portando alla luce l’esplosione di una compravendita cresciuta a dismisura di pari passo con l’avanzata della bandiere nere e con l’occupazione dei territori da parte del’Isis
Senza soffermarci troppo sui paradossi di un universo terroristico che detesta l’Occidente per i suoi eccessi alcolici, ma che non si fa troppe remore nel somministrare metanfetamine ai suoi adepti, le recenti rivelazione imporrebbero una maggiore attenzione verso il narcotraffico collocato nella fascia “a rischio” del Medio Oriente, onde evitare che la follia intrinseca ai sedicenti martiri trovi nella droga quel detonatore chimico in grado di fare esplodere persino le ultime paure e le ultime remore.
Fonte: Emerge il Futuro