Ideata per porre rimedio a difetti e scompensi fisici immediatamente visibili, la chirurgia estetica sta rapidamente trasferendo il suo ambito di influenza verso quelle regioni del corpo, come la vagina, dove in teoria non dovrebbe battere il sole e dove, dunque, la presenza di eventuali difetti fisici dovrebbe venire percepita solo in occasioni particolari da persone altrettanto particolari.
Secondo la testimonianza della dottoressa texana Jennifer Walden il numero delle pazienti che decidono si sottoporsi da interventi di chirurgia plastica per rimodellare parti della propria vagina ,dalle dimensioni abnormi o comunque ingombranti, è in netto aumento e il ricorso al bisturi per far fronte alla e problematiche intime sta rapidamente ampliando la propria casistica fino a raggiungere altre tipologie di intervento (al seno o al naso) che fino a poco tempo fa andavano decisamente per la maggiore.
La ragione principale che spinge le donne ad affidarsi alle amorevoli mani dei chirurghi estetici è rappresentata dalla presenza di labbra talmente grandi da provocare imbarazzo nelle pazienti al momento di indossare un bikini o dei pantaloni troppo attillati, trasformando cosi una giornata trascorsa in spiaggia o in palestra alla stregua di un incubo costellato da sguardi e presunte attenzioni rivolte in direzione della stranezza anatomica.
Versante estetico a parte, le erronee dimensioni della vagina possono rappresentare un problema anche al momento dell’atto sessuale e numerose donne lamentano una sorta di fastidio dovuto alle sproporzioni della loro vagina o comunque un senso di imbarazzo che impedisce loro di concedersi serenamente al proprio partner, per timore dell’altrui giudizio o di non risultare all’altezza delle aspettative.
Il fenomeno risulta talmente esteso dall’aver prodotto un aumento degli interventi alla vagina stimato intorno al 49% negli Stati Uniti, mentre il Regno Unito ha visto il ricorso al bisturi addirittura quintuplicarsi nel periodo di riferimento compreso tra il 2010 e il 2014, spingendo così l’ambito della chirurgia estetica ad operare in zone sempre più nascoste e sempre più relegate a posti in cui, un tempo lontano, il sole non batteva quai mai, se non per errore o libera scelta.