Nonostante alla nostra epoca storica venga imputata la costante somministrazione di veleni industriali, tramite l’introduzione di sostanze poco sicure negli alimenti o mediante inquinamento atmosferico, pare che i progressi messi in campo dalla medicina riescano perfettamente a compensare gli squilibri creati e che l’aspettativa di vita media prosegua indisturbata nella sua ascesa, in barba alla gioiosa “epoca dei nostri nonni” e alla nostalgia per un tempo andato in cui tutto era sano e genuino.
Anche a fronte di stime che attestano l’aumento di incidenza per le patologie di tipo oncologico e cardiovascolare in tutti i maggiori paesi industrializzati, la longevità e l’aspettativa di vita paiono crescere secondo uno schema esponenziale che porterà, entro il 2030, le donne di numerose nazioni a toccare il fatidico limite dei 90 anni, raggiungendo così un traguardo ritenuto impensabile solo mezzo secolo fa, quando l’aspettativa di vita media si attestava nettamente sotto la soglia degli 80 anni per entrambi i sessi.
Un’indagine condotta in 35 paesi dislocati alle più disparate latitudini, ma accomunati da un tasso di industrializzazione piuttosto elevato, ha infatti rivelato come in Corea del Sud, Francia, Spagna e Giappone, la longevità media sia destinata a subire un ulteriore incremento nel corso dei prossimi 13 anni destinato a trasformare così il compimento dei fatidici 90 anni in una regola generale e non più in una sporadica eccezione statistica.
Lo studio realizzato dai ricercatori facenti capo all’Imperial College di Londra e dagli esperti dell’Oms ha inoltre mostrato come, in prossimità della fatidica data, il nostro Paese continuerà a mantenersi stabile nelle prime 10 posizioni al mondo per longevità e come gli uomini italiani potranno vantare un’aspettativa di vita media superiore agli 85 anni, a fronte degli attuali 83.
Per ogni nazione censita, l’aumento di longevità media comporterà dunque una crescita pari a circa due anni in ambito maschile e quasi tre sul versante femminile e andrà a completare un mosaico iniziato con i recenti progressi in ambito medico e solo in parte scalfito dal rimpianto dei bei tempi andati in cui l’idea di una longevità estrema, favorita dall’assenza di veleni industriali, assomiglia più ad una bella favola che non ad una realtà statistica.
Fonte: Emerge il Futuro