Dando per assodato che il ricorso alle cellule staminali consente, in linea teorica, di poter rimpiazzare qualsiasi cellula malata, distrutta o avariata presente nel nostro corpo, in molti si sono domandati se il discorso si applica anche a quelle cellule beta del pancreas la cui distruzione provoca una totale impossibilità dell’organismo a produrre insulina e quindi il diabete.
A quanto pare, la risposta al quesito potrebbe essere affermativa, dato che recenti studi condotti dalla Società italiana di Diabetologia (Sid) attesterebbero l’effettiva possibilità di guarire il diabete proprio mediante il ricorso a cellule staminali iper-specializzate.
Il recente documento redatto dalla Sid ed intitolato “Cellule staminali nella cura del diabete” ha infatti evidenziato come la prima sperimentazione in merito, inaugurata nell’ottobre del 2014 abbia prodotto risultati più che incoraggianti, mostrando la possibilità che una cura definitiva per il diabete di tipo 1 fosse vicina anche per l’uomo, a seguito dei numerosi successi fatti registrare in ambito animale.
Allevando in vitro lalcune cellule staminali con lo scopo di spingerle a produrre insulina, è, in sostanza, risultato possibile giungere ad un trapianto in grado di soppiantare le cellule beta del pancreas, venute meno a causa dello stato patologico e quindi ripristinare la condizione iniziale, rendendo l’organismo autosufficiente di fronte alla carenza di insulina.
Pur trovandosi ancora in fase embrionale, la sperimentazione condotta dalla Sid può già avvalersi di tre approcci alternativi alla strada battuta fino ad ora, tali da poter lasciare intravedere ai pazienti affetti da diabete la possibilità di giungere a piena guarigione grazie a quelle particolari cellule che, una volta allevate, paiono in grado di rimpiazzare con successo ogni carenza prodotta a livello organico.
Fonte: Emerge il Futuro