Quando si pensa all’assenteismo sul lavoro, si associa immediatamente l’immagine del furbetto di turno con quella di un soggetto poco volenteroso di svolgere le proprie mansioni lavorative, per dedicarsi all’ozio più totale o a trascorrere le sue giornate in interminabili sessioni di shopping, protratte logicamente a spese dei contribuenti.
Esiste poi un a sotto-categoria tra gli assenteisti che comprende tutti coloro che timbrano il cartellino per poi recarsi in un differente posto di lavoro, percependo così un doppio stipendio a fronte di un’unica occupazione svolta.
In quest’ultima casistica rientrano appieno gli otto dipendenti dell’Ospedale Cardarelli di Napoli, sui quali la procura ha appena aperto un’inchiesta per via della loro perversa tendenza a svolgere l’occupazione di cameriere nel bel mezzo dell’orario di lavoro in ufficio o in corsia.
Coperti per anni dai classici colleghi volenterosi di sottoporsi a turni massacranti pur di non fare notare la “mancanza”, gli otto dipendenti sono stati scoperti grazie ad una lunga indagine condotta dalla polizia di Arenella che, in collaborazione con il comando presente all’interno dell’ospedale, ha studiato i movimenti sospetti di centralinisti, impiegati e quant’altro, scoprendo appunto l’esistenza di un ennesimo raggiro perpetrato ai danni delle casse statali.
Il complesso sistema consentiva dunque agli assenteisti di percepire doppia retribuzione e ai loro colleghi stakanovisti di accumulare un monte ore straordinarie tale da raggiungere retribuzioni pari a circa 3 mila euro al mese per una semplice occupazione di centralinista, andando ad aggiungere al danno l’ulteriore beffa consistente nella doppia spesa pubblica.
Con la speranza (vana) che il raggiro scoperto rappresenti davvero l’ultimo di una serie quasi infinita, non resta che aggiornare le categorie relative all’assenteismo italiano andando ad inserire i folli stakanovisti della retribuzione, distanti anni luce dall’immagine di ozio assoluto dipinta per anni dall’immaginario collettivo.
Fonte: Emerge il Futuro