Per quanto possa apparirci naturale comunicare, la sfera legata al linguaggio procede secondo un complesso schema che parte dall’elaborazione mentale di un concetto e termina con la sua traduzione in un termine corrispondente e può accadere che, soprattutto durante le fasi legate all’infanzia, lo schema si arresti a causa della dislessia, patologiafunzionale che comporta la confusione tra le sillabe e un loro ribaltamento sintattico.
Dato che comprendere con esattezza quando un bambino si trova effettivamente a soffrire del disturbo e quando è opportuno un intervento mirato, la Fondazione Telecom Italia, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e l’Associazione Italiana Dislessia (AID), ha dato il via ad un particolare progetto digitale volto a favorire diagnosi e terapia per un disturbo che risulta più comune di quanto si possa pensare.
Suddiviso su un duplice versante dedicato rispettivamente a docenti e genitori, il progetto si compone di un portale di e-learning, concepito per correggere le difficoltà e del piccolo e di un’apposita app per smartphone, utile ad individuare la presenza della dislessia e il suo travalicare i naturale confini delle normali problematiche linguistiche infantili.
Facendo leva sull’applicazione, i genitori potranno testare in modo giocoso e non invasivo il corretto sviluppo della sfera linguistica del loro bambino ed eventualmente ricorrere alla medesima app per ottenere una valutazione online da parte degli esperti del Bambin Gesù e concordare con loro la migliore strategia di intervento per risolvere la problematica.
Dal momento che si stima che le vittime di dislessia in Italia sfiorano le due milioni di unità e che un intervento in fase precoce consente di superare agevolmente il problema, il nuovo piano mira a ridurre l’impatto del fenomeno nel nostro Paese e a ricondurre la sfera del linguaggio a quel complesso funzionamento che ci appare naturale solo in caso non vi siano intoppi di sorta.
Fonte: Emerge il Futuro