Ogni volta in cui si presenta un’emergenza sanitaria di tipo endemico, magari proprio in corrispondenza con uno di quei grandi eventi che muovono soldi e turisti, per eliminare la piaga l’Oms decide di stanziare un ingente carico di fondi e di dare vita ad una sorta di task force medica internazionale, di modo che i ricercatori portino esperienze e informazioni diverse tra loro sul campo di battaglia.
Mentre lo spauracchio del virus Zika tiene con il fiato sospeso l’America Latina e le Olimpiadi di Rio, portando lo stesso Obama ad interrogarsi sui destini dei suoi atleti, ecco dunque che l’Organizzazione Sanitaria Mondiale ha dato vita al piano globale attraverso il quale intende debellare la piaga entro il prossimo mese di agosto.
Pur non esistendo ancora una correlazione certa tra lo Zika e i numerosi casi di microcefalia infantile riscontrati nelle aree colpite dal virus, l’Oms ha comunque deciso di giocare d’anticipo sulle possibili rivelazioni mediche, istituendo un budget pari a circa 56 milioni di dollari e componendo l’agognata task force che può vantare al suo interno anche la presenza di un luminare italiano.
Tra gli specialisti che affronteranno nel dettaglio rischi e modalità di trasmissione della patologia, dando vita al Global Virus Network, l’Oms ha infatti deciso di inserire anche Giuseppe Ippolito, esperto virologo e attuale direttore dell’Istituto Lazzaro Sapallanzani di Roma, da sempre in prima linea contro epidemie e pandemie.
La task force che sarà presieduta e coordinata da Scott Weaver darà dunque vita ad un fitto scambio di informazioni, basato sul possesso dei dati elaborati nei singoli paesi, al fine di chiarire innanzitutto il nesso tra la patologia e le malformazioni post natali e di elaborare una strategia d’azione in grado di estirpare il virus un attimo prima che soldi e turisti comincino a migrare verso il Brasile in previsione dei Giochi di Rio.
Fonte: Emerge il Futuro