In un mondo che ha fatto della ricerca medica la sua bandiera e che produce ogni giorno importanti scoperte relative a patologie quasi ignote, può paradossalmente accadere che la condizione patologica più diffusa e frequente sul Pianeta si trovi ancora priva di origine certa e che l’emicrania continui ad essere accesa fonte di diatribe e dibattiti sulle sue effettive cause e sulle strategie terapeutiche da adottare.
Un nuovo tassello del complesso puzzle volto alla risoluzione del mal di testa giunge in questi giorni da una ricerca internazionale capitanata dal professor Dale Nyholt, direttore dell’Institute of Health and Biomedical innovation di Brisbane, autore di una sorta di mappatura genetica dell’emicrania che ricondurrebbe il fenomeno alla sfera cromosomica e che ne attribuirebbe l’origine ultima alla presenza di 44 differenti varianti genetiche.
Andando ad analizzare una vasta letteratura medica antecedente, comprensiva di 8 differenti studi per un campione statistico pari a circa 316 mila soggetti affetti da emicrania cronica, i ricercatori australiani hanno potuto constatare la persistenza delle sopracitate 44 varianti e ricondurre così il fenomeno ad una sorta di predisposizione cromosomica in grado di stabilire se e quando il mal di testa farà la sua effettiva comparsa nei pazienti predisposti, andando così ad escludere cause esterne in qualità di radice ultima della patologia.
Senza negare la presenza di potenziali fattori scatenanti, utili a fungere da innesco, gli autori dello studio hanno cercato di stabilire una sorta di nesso casuale tra ala nostra strutta genetica e la possibilità di incappare in frequenti crisi di emicrania, lasciando aperte le porte all’avvento di una terapia risolutiva in grado di agire proprio sule componenti genetiche e di curare la patologia senza concentrarsi solo sul suo aspetto sintomatico, vale a dire su quel medesimo mal di testa che rende le giornate alla stregua di un incubo ad occhi aperti.
La speranza è logicamente quella che la duplice attenzione rivolta a componenti genetiche e cause ambientali riesca a chiarire l’enigma e a condurre il mondo in direzione della soluzione di un problema talmente diffuso e frequente dar risultare quasi paradossalmente insolubile.
Fonte: Emerge il Futuro