La festa dell’8 Marzo 2016 potrebbe essere destinata a passare alla storia del costume del nostro Paese per via di una diatriba, tutta al femminile, che ha visto il segretario della CGIL Susanna Camusso chiedere al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin un intervento concreto, rivolto ad una revisione dell’età pensionabile di tutte quelle donne stufe di riforme “lacrime e sangue” e di godersi con ritardo abissale il meritato congedo, magari dopo una vita trascorsa tra ufficio e figli.
Ragione del contendere è, manco a dirlo, l’ormai celeberrima riforma Fornero, (anch’essa tutta declinata al femminile) che ha aumentato l’età pensionabile femminile per consentire il rientro di un debito pubblico divenuto insostenibile, andando a sacrificare sull’altare della finanza i diritti individuali di milioni di lavoratrici.
Se i punti di incontro tra Governo e Sindacati hanno fino a questo momento latitato, pare tuttavia che la richiesta della Camusso possa questa volta incontrare l’interesse della Lorenzin, dichiaratasi disposta a trattare la questione e a rivedere gli esiti della manovra montiana, ormai non più necessaria ai fine della tenuta delle casse statali.
L’incontro tra le due protagoniste della vicenda, avvenuto nel corso del convegno annuale di Confindustria, ha infatti visto l’apertura di timidi ed inediti spiragli da parte del Ministro, che ha dichiarato come la revisione dell’età pensionabile femminile rappresenti una problematica non indifferente e assolutamente da inserire nell’agenda goverantiva al più presto.
Anche secondo la Lorenzin, costringere una donna a lavorare fino alla soglia dei 70 anni rappresenta un ingente problema di salute, dato che il protrarsi delle mansioni lavorative così a lungo costituisce uno dei principali fattori in grado di spingere il soggetto al limite dell’usura fisica e psicologica.
Ammesso che il rapido dibattito di ieri produca davvero risultati concreti, la Festa delle Donne 2016 potrebbe dunque venire ricordata come il giorno in cui, ad oltre un secolo dalle lotte per l’emancipazione, il Gentil Sesso potrebbe ottenere un prezioso regalo, anche se, a ben guardare, la revisione dell’età pensionabile apparirebbe più alla stregua di un risarcimento che non di un dono vero e proprio.
Fonte: Emerge il Futuro