Facendo leva sulla disperazione che si prova a seguito di una diagnosi funestea, risulta purtroppo possibile spingere i malati di cancro in direzione di soluzioni folli e prescrivere loro farmaci costosissimi, anche a fronte di una gratuità del Servizio Sanitario Nazionale che consente a chi ha contratto la patologia di potere intraprendere il suo percorso di cura senza onere economico alcuno.
Probabilmente consapevole della debolezza dell’animo umano di fronte al baratro, una finta dottoressa di Roma ha curato per anni centinaia di malati, bambini inclusi, spingendoli in direzione di terapie dalla bassa reperibilità e dall’elevatissimo costo al pubblico, facendo leva su false promesse e su altrettanto falsi pareri di sedicenti specialisti.
Scoperta grazie ad una lunga indagine, partita dalla denuncia di una coppia di genitori che ha trovato sospetta la prescrizione di farmaci per il loro bambino dall’importo di 900 euro al dettaglio, la fantomatica dottoressa avrebbe “lavorato” per anni in ambito privato, spacciandosi per specialista dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma e facendo valere una lunga serie di titoli e diagnosi di fatto inesistenti.
Una volta scoperchiato il Vaso di Pandora, gli inquirenti hanno scoperto una lunghissima catena di truffe e raggiri protratti dalla dottoressa ai danni dei pazienti e culminati con l’imposizione di medicinali importati dalla Svizzera ad un prezzo pari all’esorbitante cifra di 6000 euro a confezione.
Rapidamente finita in manette, la sedicente dottoressa si trova ora in stato di di fermo e dovrà rispondere delle accuse di esercizio abusivo della professione e truffa, oltre a quella, meno rilevante in sede penale, ma molto più infamante, di aver lucrato sull’umana disperazione facendo leva su quella medesima disperazione che si avverte di fronte ad una diagnosi negativa.
Fonte: Emerge il Futuro