Se la contrazione di una banale influenza ci porta spesso a paventare scenari apocalittici e rimpiangere il mancato ricorso alla vaccinazione stagionale, quando sono i nostri bambini a cadere vittime del virus, ansie e angosce si moltiplicano in modo inversamente proporzionale all’età del piccolo, spingendoci in direzione dell’allarmismo più assoluto e delle soluzioni più improbabili, condite di antiprietici e docce fredde.
Dato che la stagione dell’influenza è ormai alle porte, i pediatri italiani hanno voluto diffondere un decalogo ufficiale, attraverso il quale si invitano i genitori a mantenere la calma e a non svuotare l’armadietto delle medicine senza le doverose premure del caso, prima di arrecare al bambino ulteriori danni e di trovarsi costretti a piangere sullo sciroppo versato.
In occasione dell’imminente convegno di infettivologia e vaccinologia pediatrica, i pediatri partecipanti, capitanti dal dottor Maurizio de Martino, hanno infatti voluto diffondere dieci regole fondamentali relative alla gestione della febbre nel bambino: regole che comprendono innanzitutto (1) la necessità di misurare la temperatura per via ascellare e non mediante il ricorso a invasivi sistemi rettale.
In secondo luogo (2), è utile fare visitare dal medico il bambino in caso di febbre persistente e non (3) intestardirsi con il ricorso ad antibiotici fai-da-te, prima di vedere il quadro clinico aggravarsi.
Per garantire il superamento della patologia, occorre inoltre attenersi (4) alla posologia fissata dal medico e rispettare (5) solennemente modalità e orari di assunzione del farmaco impiegato, soprattutto in caso di antipiretici (6), il cui effetto si manifesta non prima dei 90 minuti dall’assunzione del medicinale.
Slavo differenti specifiche (7), è buona norma somministrare ai bambini farmaci per via orale ed evitare obsoleti quanto inutili rimedi (8) che comprendono spugnature, bagnetti ed altre presunte misure volte ad abbassare la febbre nel bambino.
Infine, è molto importante (9) fare attenzione alla causa dello stato febbrile; spesso originato dalla crescita dei dentini e solo in casi eccezionali (10) da complesse patologie, come la malaria.
Con la speranza che il decalogo pediatrico contribuisca a spegnere un po’ tutto quel panico che rischia di incendiare le nostre dimore e gli armadietti dei farmaci, ricordiamo comunque che l’unica misura per impedire la contrazione dell’influenza nei bambini è dettata da quelle coperture vaccinali che ci si ritrova troppo spesso a rimpiangere, proprio mentre la febbre sale e gli scenari apocalittici si manifestano davanti ai nostri occhi.
Fonte: Emerge il Futuro