Dal momento che la Rete pare diventata il luogo ideale dal quale lanciare assurdi appelli contro le più comuni pratiche mediche, anche il versante relativo alla retta informazione clinica ha deciso di sfruttare i medesimi canali mediatici, trovando in Cristiano Giannessi, paziente guarito dalla meningite C, un insolito testimonial.
Dopo aver contratto la malattia ed essere rimasto a lungo in coma, sospeso tra la vita e la morte, il giovane protagonista della vicenda ha infatti deciso di prestare il suo volto, ancora provato, ad un solenne appello affinché cessi il calo di copertura vaccinale in atto nel nostro Paese e l’opinione pubblica comprenda appieno i rischi che corre rifiutando le misure profilattiche offerte dal Servizio Sanitario.
Colpito da meningite lo scorso 14 gennaio, il trentenne originario della provincia di Lucca ha voluto sfruttare Facebook per raccontare la sua vicenda e per testimoniare in prima persona il dolore e l’angoscia che l’hanno colpito a seguito della contrazione della patologia, manifestatasi in modo improvviso e repentino come una scura sulla sua serena essitenza.
Secondo il racconto di Crsitiano, testimoniato da un’ampia intervista rilasciata al Tirreno.it, la contrazione della meningite si è manifesta attraverso un malessere piuttosto comune, comprensivo di mal di testa e febbre alta, per poi degenerare rapidamente in una sorta di incubo medico, all’interno del quale la comparsa di macchie sull’epidermide è stata la spia necessaria a comprendere l’effettiva portata del pericolo e a fare in modo che il giovane ricorresse tempestivamente all’intervento dei medici.
Dal momento che le misure vaccinali rappresentano l’unico strumento in grado di tutelare l’organismo di fronte alla possibile insorgenza di patologie virali e batteriche, il giovane ha dunque voluto lanciare il suo accorato appello pro-vaccini, ribaltando per un attimo i tradizionali luoghi comuni del Web, dove fa più notizia un presunto caso di paziente danneggiato dalla misura di migliaia di veri malati che soffrono per l’assenza di coperture specifiche.
Fonte: Emerge il Futuro