Fino a poco tempo fa, la possibile insorgenza di malattie neurodegenerative veniva ascritta a cause di tipo genetico e a non ben precisati fattori ambientali, di modo che le probabilità di contrarre il morbo di Alzheimer o di Parkisnon dipendevano sostanzialmente dai geni e dalla fortuna, di fronte alla cui azione conveniva armarsi di rassegnazione e accettare il proprio destino.
Le recenti scoperte sullo stress ossidativo e sul legame tra la presenza di un ambiente ricco di radicali liberi e la formazione delle placche amiloidi, alla base delle suddette patologie, ha invece portato la medicina a considerare la questione da un punto di vista profondamente differente e a ritenere che l’adozione di un regime alimentare bilanciato possa scongiurare l’eventualità legata all’insorgenza di malattie neurodegnerative o quantomeno allontanarla.
Una nuova ricerca svolta in Trentino dalla Fondazione Mach (Fem) ha infatti evidenziato come il regolare consumo di frutta e verdura contribuisca non solo a mantenere pulite le arterie di fronte all’accumulo di acidi grassi e colesterolo, ma riesca a migliorare le condizioni dell’ambiente cellulare nel quale trovano origine il morbo di Parkinson e quello di Alzheimer.
In sostanza, i numerosi principi antiossidanti contenuti nella frutta e nella verdura stabilizzano le molecole sbilanciate (comunemente definite come radicali liberi) e impediscono loro di produrre al tessuto cellulare danni in grado di provocare la formazione di placche amiloidi e la conseguente genesi di patologie che ledono il tessuto cerebrale e le facoltà cognitive in modo irreversibile.
Nel dettaglio, il particolare polifenolo in grado di arrestare il fenomeno sarebbe contenuto nell’acido gallico, presente nella maggior parte della frutta e della verdura, la cui azione consente il depositarsi nel cervello di agenti in grado di ripulire l’ambiente dai radicali liberi e di mantenere inalterate le funzionalità del cervello di fronte all’avanzata del tempo, della componente genetica e persino di quella fortuna dalla quale tutto veniva fatto dipendere.
Fonte: Emerge il Futuro