Patologia misconosciuta e confinata all’ambito dell’irrilevanza per oltre mezzo secolo, il virus Zika viene ora imputato di ogni sorta di pericolo per la salute possibile ed immaginabile e se il supposto nesso con al nascita di bambini affetti da microcefalia non fosse sufficiente, dalla Francia giunge in queste ore uno studio che attesterebbe il legame tra Zika e sindrome di Guillain-Barrè.
Nota anche con il nome di paralisi di Landry, la sopracitata sindrome comporta una condizione temporanea di paralisi organica e i suoi pericoli maggiori sono connessi ala fatto che lo sviluppo della patologia può, in rarissimi casi, risolversi con il decesso del soggetto colpito, nonostante la malattia risulti di per sé pienamente reversibile e non in grado di provocare danni permanenti all’apparato motorio del paziente.
Analizzando a fondo alcuni campioni ematici provenienti da Tahiti, zona flagellata dall’epidemia di Zika, i ricercatori facenti capo all’Istituto Pasteur di Parigi avrebbero scoperto che l’incidenza del virus si accompagna ad un’anomala impennata di casi legati alla sindrome di Guillain-Barrè, secondo uno schema che vede proprio nel morso della zanzara aedes aegypti la causa per lo sviluppo della paralisi temporanea.
Pur non provando assolutamente niente in termini casuali, data l’esiguità del campione statistico esaminato, pari a soli 42 soggetti in età adulta, lo studio francese offre comunque uno spunto di riflessione sulle possibili complicazioni derivanti dalla contrazione dello Zika e su potenziali (anche se improbabili) sviluppi di una malattia misconosciuta per decenni e ora divenuta la prima causa di allarmismo mondiale, benché le effettive prove relative alla sua reale pericolosità continuino a latitare.
Fonte: Emerge il Futuro