Non appena ci si trova ad essere spettatori di uno dei numerosi “medical drama” che affollano i canali televisivi, si ha la percezione di vivere in un Paese piuttosto fortunato, dove non è necessario ipotecare casa, istruzione dei figli, automobili e reni per far fronte alle spese mediche, a differenza di quanto accade in quelle nazioni, come gli Stati Uniti, dove i costi sanitari sono garantiti solo da copertura assicurativa e per lo più piuttosto scadente.
La comune percezione si trova a cozzare tuttavia con un recentissimo rapporto elaborato dal sito Facile.it, secondo il quale, anche a fronte di una completa gratuità dell’accesso alla cure mediche, cresce a dismisura il numero degli Italiani costretti ad indebitarsi e a chiedere prestiti per far fronte ai costi sanitari derivanti dalla contrazione di una data patologia.
Secondo quanto riportato da Facile.it, le spese mediche rappresenterebbero il movente per una discreta porzione, pari al 4%, dei prestiti chiesti nel nostro Paese, il che si traduce logicamente in una costante perdita di fiducia nei confronti del Sistema Sanitario Nazionale e in un’aumentata volontà di affidarsi a mani private, a prescindere dai costi e dalle spese connesse con cliniche a ambulatori non coperti dal sistema dei ticket.
Entrando nel dettaglio della ricerca, si apprende che la cifra media richiesta per far fronte a spese mediche si aggira intorno ai 6600 euro e che coloro che ricorrono con maggior facilità ai prestiti si trovano in una fascia di età compresa tra i 30 e i 40 anni.
Il fatto che esista qualcuno disposto ad indebitarsi per preservare la propria salute dovrebbe far riflettere su quanto i servizi erogati in modo gratuito da Stato e Regioni si trovino ad essere oggetto di un sentimento di sfiducia diffuso e su quanto un ammodernamento del comparto pubblico potrebbe impedire all’Italia di trasformarsi rapidamente in una di quelle tristi realtà, perfettamente dipinte dai medical dramas che affollano i nostri canali televisivi ad ogni ora.
Fonte: Emerge il Futuro