Per quanto si tenda continuamente a ridurre gli effetti della crisi alla flessione in atto nel settore delle automobili e in quello edilizio, la realtà descritta da Banco Farmaceutico parla di effetti molto più devastanti prodotti dalla triste congiuntura, con 405 mila Italiani che si trovano impossibilitati ad acquistare medicinali e costretti a fare affidamento sulla solidarietà delle apposite strutture per porre rimedio alle più svariate patologie.
In base ad un censimento condotto dal noto ente che si occupa di assistenza farmaceutica agli indigenti, apare infatti che nell’ultimo anno solare le richieste d’accesso a farmaci dispensati dalla Fondazione Banco Faramceutico Onlus siano aumentate del 6,4%, facendo registrare il proseguo di un trend iniziato proprio in concomitanza con la crisi economica globale.
A fronte di prezzi di vendita non sempre abbordabili e di patologie croniche, soprattutto a carico dell’apparato respiratorio, che comportano oneri non indifferenti per mantenere sotto controllo i sintomi, sempre più Italiani hanno deciso di tagliare la spesa e di rivolgersi a quelle fondazioni che distribuiscono medicinali in modo gratuito, facendo leva sulla solidarietà dei nostri concittadini e sulle apposite collette istituite nei pressi di farmacie e punti vendita.
Nel dettaglio, ala regione italiana dove il ricorso a Banco Farmaceutico risulta più frequente è la Lombardia, “maglia nera” dell’indigenza con il 18,9% delle richieste di aiuto totali, seguita da Veneto ed Emilia Romagna con, rispettivamente, l’11,1% e l’11% dei ricorsi complessivi.
Se il fenomeno coinvolgeva un tempo maggiormente le persone anziane, bisognose di più cure e spesso alle prese con una misera pensione, oggi la parte del leone è giocata da agli adulti che rappresentano il 59,3% del totale contro il 22% occupato dai soggetti in età pediatrica e il “solo” 18,7% rappresentato dagli anziani.
A fronte di richieste in continuo incremento, stanno fortunatamente aumentando tutte quelle donazioni che consentono alle Onlus di mantenersi in vita senza troppi oneri e solo durante il primo semestre del 2015 Banco Farmaceutico ha potuto reperire 1,4 milioni di confezioni, contro le 915 mila dell’anno precedente.
Pare dunque che il tessuto sociale italiano riesca mantenersi coeso anche grazie alla solidarietà dei suoi componenti e all’impegno di tute quelle Onlus in grado di portare benessere laddove la crisi si è fatta sentire in modo più evidente, producendo effetti che vanno ben oltre il mancato acquisto di una casa o di una macchina nuova.
Fonte: Emerge il Futuro