Una recente indagine compiuta sui jeans presenti in commercio ha evidenziato al presenza di sostanze cancerogene e tossiche prodotte a partire dai processi di lavorazione in buona parte dei capi realizzati dalle marche più famose, spingendo l’opinione pubblica a domandarsi se, almeno quando ci si riferisce all’ambito dell’abbigliamento infantile, esista qualche scrupolo e una maggiore cura nei confronti della salute dei bambini.
Manco a dirlo, la risposta la quesito è palesemente negativa e la riprova giunge in queste ore dal Ministero della Salute, che ha disposto il ritiro dal mercato di alcuni indumenti per l’infanzia, finiti sul banco degli imputati per via di alte concentrazioni di sostanze tossiche e potenzialmente cancerogene.
A seguito di una denuncia presentata dalla Lav, è infatti scoppiato il caso relativo ad alcuni indumenti con inserti in pelliccia che presenterebbero elevati livelli di cromo esavalente e trivalente, sostanza nota per la sua pericolosità sulla salute umana; livelli per altro confermati da successive indagini condotte dai nuclei dei Nas.
In particolare, sarebbero i prodotti confezionati dalla nota azienda Blumarine Baby e una coperta prodotta da Christ ad aver fatto registrare concentrazioni di cromo tali da imporre il ritiro dal mercato dei capi da parte del Ministero e l’apertura di un’indagine a carico delle ditte interessate.
Nel frattempo, i drigenti di Blumarine negano ogni responsabilità in merito ed attribuiscono eventuali concentrazioni di cromo esavalente all’interno dei loro capi a Spazio 6, azienda licenziataria di Blumarine e delegata alla produzione dei suddetti vestiti, la quale, a sua volta, asserisce di aver già tolto dal commercio ogni capo comprensivo degli inserti di pelliccia incriminati.
Di chiunque sia la colpa del fattaccio, la speranza è logicamente quella che i capi incriminati scompaiano per sempre dal mercato e che, d’ora in avanti, le note firme di abbigliamento prendano in considerazione l’idea di adottare qualche scrupolo e qualche cautela in più, almeno quanto ci si riferisce a quel sacro ambito dell’infanzia.
Fonte: Emerge il Futuro