Se la nutrita schiera di meteorologi nostrani, alle prese con una quantità di variabili pressoché infinita, si trova spesso a partorire previsioni fuorvianti e a predire nevicate durante le giornate di sole, sul versante legato alla diffusione dei virus non va affatto meglio, dato che il temuto picco influenzale, stimato in corrispondenza con il periodo natalizio, ha deciso di infischiarsene allegramente delle previsioni dei virologi e di posticipare la sua comparsa.
A fronte di stime che prevedevano milioni di Italiani costretti a letto tra Natale e Capodanno, i casi accertati fino ad oggi di influenza stagionale sono stati “solo” 573 mila, 90 mila dei quali registrati nella temutissima settimana che ha traghettato il 2015 tra le braccia dell’anno corrente.
Se i dati riportati dalla Rete Sorveglianza Italiana si sono attestati al di sotto della soglia oltre la quale è possibile parlare di effettivo picco stagionale, pare comunque che l’emergenza non sia da considerarsi come scampata, ma come semplicemente procrastinata, dal momento che i 4 ceppi virali responsabili della diffusione influenzale paiono effettivamente procedere in direzione della Penisola a grandi falcate.
Nel dettaglio, l’incidenza attuale del fenomeno è limitata a 1,64 casi ogni mille assistiti, con maggiore diffusione presso la fascia di popolazione compresa tra 0 e 4 anni, dove l’incidenza ha raggiunto picchi statistici pari a 5,59 casi ogni mille assistiti, incrementando la media globale.
In caso dunque la temutissima influenza vi abbia risparmiato e le vostre vacanze si siano rivelate più liete del previsto, occorre comunque mantenere alto il livello di attenzione e adottare le precauzioni necessarie a minimizzare i rischi, dal momento che le previsioni per il prossimo periodo potrebbero anche non rivelarsi fallaci come lo sono state in passato.
Fonte: Emerge il Futuro