Se l’avvento del primo freddo coincide con la disperata corsa degli iItaliani alla ricerca di informazioni attendibili relative ai virus dell’influenza stagionale, allo scoccare del Primo Marzo si tende a considerare l’emergenza come scampata e a trarre un bilancio dei casi realmente accertati a fronte delle previsioni.
Fermo restando che il pericolo di contrarre l”influenza stagionale non è ancora del tutto scomparso e che l’ondata di freddo prevista per la metà di Marzo potrebbe fare la gioia dei quattro ceppi virali latenti, pare comunque che quest’anno l’influenza stagionale si sia rivelata molto al di sotto dell’incidenza e della virulenza postulata dai virologi nostrani all’inizio dell’inverno.
Secondo i dati esposti dall’osservatorio tematico Influnet, pare infatti che il picco stagionale si sia attestato in corrispondenza del raggiungimento dei 2,6 milioni di casi; cifra mai così bassa negli ultimi anni e mai così sovrastimata alla viglia, per ragioni legate in parte grazie al caldo anomalo che ha accompagnato i mesi di dicembre e gennaio e in parte proprio a causa di una scarsa aggressività dei virus giunti da Oltreoceano.
In caso vi trovaste a contrarre l’influenza proprio nel corso dell’ultimo colpo di coda dell’inverno, i responsabili di Influnet hanno comunque voluto ribadire i basilari consigli rivolti alla salvaguardia dell’organismo e al prevenire complicazioni di sorta dovute all’uso erroneo di farmaci o all’incuria nei confronti della patologia.
Risulta infatti importante evitare di assumere antibiotici, dato che la loro efficacia nei confronti di patologie virali è totalmente assente e che l’abuso della categoria farmaceutica può condurre in direzione dello sviluppo di batteri super-resistenti i cui effetti sulla salute umana potrebbero superare di gran lunga quelli prodotti dall’influenza e da tutti gli allarmi che iniziano a novembre per cessare d’incanto il primo di marzo.
Fonte: Emerge il Futuro