Fatta eccezione per qualche carnevalesca presa di posizione dettata da esigenze elettorali, il problema dell’inquinamento urbano resta una costante a livello globale ed è davvero difficile trovare una giunta o un consiglio disposto ad intervenire in modo radicale sulle polveri sottili che funestano la salute dei residenti nelle aree urbane e che si traducono anno dopo anno in un surplus di patologie e costi sanitari.
Una recente indagine compiuta su scala globale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha infatti evidenziato che, a fronte di protocolli, trattati, convenzioni e blocchi della circolazione, la piaga dell’inquinamento urbano è ben lungi dall’assistere ad una sua embrionale decrescita, con livelli di smog che si trovano ad essere inesorabilmente aumentati dell’8% durante il quinquennio di riferimento 2008-2013.
La genesi di uno scenario segnato dall’aumento di emissioni di Co2 e polveri sottili quasi compulsivo ha fatto in modo che l’80% dei residenti nelle aree urbane di tutto il mondo si trovi oggi ad essere esposto a concentrazioni di smog collocate ben oltre la soglia di tolleranza, con punte statistiche che assumono i contorni di una catastrofe ambientale in particolari aree del mondo , come il Sud Est Asiatico o il basso bacino del Mediterraneo, dove le concentrazioni funeste si spingo a toccare 10 volte la soglia consentita.
Analizzando un cospicuo numero di città campione dislocate in tutto il mondo, gli esperti dell’Oms hanno dunque potuto constatare come il trend negativo legato all’inquinamento stia crescendo a prescindere dalla latitudine specifica alla quale è stata effettuata la misurazione, con conseguenze dirette sulla salute dei cittadini coinvolti e indirette legate a quel Riscaldamento Globale che si trova ormai a definire la costante ambientale della nostra epoca.
L’unico modo per assistere ad una reversione del fenomeno è costituito da un intervento mirato su scala globale volto a migliorare la mobilità urbana e a diminuire le emissioni all’interno delle grandi città, secondo uno schema di azione a lungo termine che non può più limitarsi ormai a qualche estemporanea carnevalata in prossimità delle elezioni.
Fonte: Emerge il Futuro