Nonostante quello che vorrebbe far credere la cosiddetta controinformazione internettiana, non esiste al mondo un solo cibo o una sola tipologia di dieta in grado di guarire l’organismo umano dal cancro, né tantomeno esiste un solo caso documentato di paziente che ha visto il suo tumore scomparire dopo aver aggiunto o sottratto determinati principi nutritivi alla sua alimentazione quotidiana.
Tutto questo non significa, tuttavia, che una corretta alimentazione non giochi un ruolo di rilievo nella prevenzione e nello sviluppo di alcune forme tumorali, dato che le cellule cancerogene tendono a moltiplicarsi in presenza di determinate molecole, assunte anche attraverso l’alimentazione, e che quindi una dieta sana può porsi alla stregua di una terapia integrativa (non alternativa) per tutti coloro che sono stati colpiti dal Male.
In questa linea di pensiero si muove un recente studio condotto dalla Università della North Carolina, secondo il quale, il consumo regolare di carni grigliate o cotte al barbecue influirebbe sulla mortalità delle pazienti affette da tumore al seno, aggravandone il quadro sintomatologico e riducendo in modo significativo le possibilità di guarigione a seguito della diagnosi.
Analizzando un campione statistico pari a 1508 donne, seguite in un arco di tempo compreso tra il 1996 e il 2016, i ricercatori americani hanno infatti potuto constatare che laddove il consumo di carni rosse grigliate aumentava, crescevano parallelamente le probabilità di contrarre un tumore al seno e si riducevano le conseguenti chance di sopravvivenza in seguito alla scoperta della malattia.
Alla base del nesso statistico vi sarebbe il fatto che la cottura alla griglia delle carni rosse porta gli alimenti in questione a subire modifiche molecolari e a sviluppare un discreto numero di sostanze cancerogene, note come ammine etrocicliche, la cui pericolosità era stata segnalata (non senza qualche polemica) dai delegati dell’Oms nel corso dell’anno appena trascorso, portando all’inserimento delle carni alla griglia tra i fattori scatenati del cancro.
Oltre ad essere probabilmente cancerogena, se consumata senza quella moderazione che tutto allevia e tutto lenisce, la carne alla griglia si pone dunque alla stregua di un fattore in grado di minare alle basi le possibilità di sopravvivenza per le vittime del cancro al seno, mostrando così come esista effettivamente un nesso tra alimentazione e tumori, seppur in un modo molto più velato e latente di quello esposto da bufale internttiane e cure miracolose.
Fonte: Emerge il Futuro