Il recentissimo caso di un paziente rimasto in attesa di un trapianto di reni perché il turno di lavoro di medici e chirurghi era desolatamente terminato, ha aperto gli occhi (come se ce ne fosse bisogno) sullo stato di salute della Sanità italiana, messo a dura prova dall’alternativa tra il sottoporre il personale a turni massacranti o procedere con nuove assunzioni per garantire il ricambio e la copertura necessari.
Come preannunciato, la Legge di Stabilità varata dal Governo ha deciso di muoversi sul secondo fronte, imponendo alle strutture sanitarie, gestite dalle competenze regionali, l’assunzione di nuovo personale, finalizzata, appunto, a garantire assistenza, anche quando medici e chirurghi “di ruolo” si trovano alle prese con il turno di riposo forzato imposto loro dalle recenti misure emanate dal Ministero della Sanità.
Anche a fronte delle rassicurazioni del ministro Lorenzin, circa il recupero dei fondi che le Regioni dovranno destinare alle nuove assunzioni, permane comunque uno stato di agitazione presso la classe medica, poco contenta di vedersi imporre la nuova turnazione e di provvedere con la sostituzione di medici, chirurghi e infermieri.
Resta infatti confermato lo sciopero del personale medico previsto per oggi, mercoledì 16 dicembre, e con esso tutti i disagi connessi con un periodo dell’anno in cui virus e malesseri spuntano come funghi alla vigilia del periodo festivo.
Ricordando che, in ogni caso, le urgenze e l’assistenza ai malati terminali verrà garantita, resta ora da stabilire dove stia il torto e dove la ragione nella piccola rivoluzione della Sanità nostrana, prima che il suo effettivo stato di salute ci costringa ad aprire nuovamente quegli stessi occhi che avremmo voluto mantenere chiusi ancora per un po’.
Fonte: Emerge il Futuro