Per quanto si prospetti l’eventualità di un mondo senza più barriere geografiche e confini culturali, la realtà dei fatti parla ancora di singole nazioni ancorate alle proprie tradizioni e ai propri patrimoni, desiderose di diffondere nel mondo le proprie peculiarità caratteristiche.
Mentre nel nostro Paese si conducono, per tanto, studi scientifici incentrati sui benefici della Dieta Mediterranea con una cadenza quasi quindicinale, in Finlandia, logicamente, si tende a mettere l’accento su quella sauna che costituisce il maggiore contributo del paese nordico al mondo della salute e al versante legato alle cure naturali, a prescindere da quanto sostenuto da popolari spot televisivi e da caramelle svizzere alle erbe.
Uno studio condotto dall’Università della Finlandia Orientale, ha infatti portato alla luce l’inedita correlazione tra la pratica abituale della sauna e il rischio di sviluppare patologie cardiache, scoprendo che i frequentatori più assidue delle tipiche saune finlandesi possiedono un rischio medio di incappare in un infarto inferiore del 63% rispetto alla media nazionale.
Lo studio ha analizzato le condizioni di un campione statistico pari a 2135 uomini, di età compresa tra i 42 e i 60 anni, lungo un arco temporale pari a 21 anni, rilevando che la semplice frequenza di una sauna per due volte alla settimana comportava un abbassamento dei fattori di rischio legati a patologie cardiovascolari e morti improvvise apri al 22%, mentre un ulteriore incremento di frequenza faceva salire la percentuale fino alla sopracitata soglia del 63%, in caso la sauna venisse effettuata per 4-7 volte alla settimana.
Lo studio finlandese pare dunque smentire quella lunga letteratura medica che pone una lunga serie di restrizioni alla pratica della sauna e considera l’attività come potenzialmente pericolosa per tutti i soggetti a rischio di patologie cardiovascolari, mostrando come, al contrario, la sauna paia risultare alla stregua di un toccasana per il cuore, soprattutto per le persone di “mezza età”, indipendentemente da pregresse storie cliniche legate a problemi cardiaci.
Dal momento che il mondo tende sempre di più in direzione dello sdoganamento di costumi e tradizioni locali, converrebbe cercare di adottare quelle strane particolarità geografiche che costituiscono un patrimonio culturale per altre nazioni e fare tesoro di saune e rimedi naturali, senza perdere logicamente di vista la Dieta mediterranea e quell’infinito patrimonio che costituisce uno dei pochi motivi d’orgoglio per un Paese in crisi.
fonte: news.emergeilfuturo.it