Per quanto e cellule presenti nel nostro corpo si trovino ad essere differenti tra di loro, in base alla funzione svolta e alla loro ubicazione, risulta ampiamente possibile educare in vitro alcuni gruppi di cellule “neutre”, dette staminali, a svolgere un determinato compito e a creare così una sorta di riserva organica da impiegare qualora una malattia o un trauma sopraggiungano a fare razzia presso le cellule sane presenti nel cervello, nel pancreas o in un qualunque tessuto del nostro corpo.
Le maggiori difficoltà connesse con questo sistema di trapianti si incontrano tuttavia quando risulta necessario rimpiazzare ampi gruppi di cellule cerebrali, dato l’altissimo livello di specializzazione degli elementi e le problematiche connesse con l possibilità di addestrare le staminali a svolgere funzioni tanto delicate e cruciali per la sopravvivenza dell’intero organismo.
Un significativo passo nel processo che conduce alla piena rimpiazzabilità di tutte le cellule presenti nell’organismo giunge da una recentissima ricerca condotta dall’Ospedale San Raffaele di Milano, dove i ricercatori coinvolti nel progetto sono riusciti a dimostrare la possibilità di riparare alcuni gruppi di cellule danneggiate da ictus e ischemia cerebrale facendo leva su omologhe di tipo staminale che, una volta iniettate nel sangue, riesconostimolare la produzione di un particolare fattore di crescita, denominato Vegf, che costituisce la base organica utile al ripristino dei tessuti danneggiati dall’attacco subito.
In sostanza, ogni qualvolta che si verificano episodi di ictus o ischemia cerebrale, i maggiori danni prodotti sul cervello trovano la loro radice nell’impossibilità delle cellule superstiti di produrre una particolare sostanza, il fattore di crescita dell’endotelio vascolare, che consentirebbe il ripristino di facoltà e tessuti danneggiati e di lenire le evidenti problematiche di tipo cognitivo e motorio che seguono alla patologia.
Addestrate non solo a produrre il fattore di crescita in questione, ma anche a raggiungere il cervello in maniera autonoma, una volta iniettate nel sangue, le colture di cellule staminali prodotte dai medici del San Raffaele si sono rivelate in grado di ovviare al problema mediante un’accurata opera di programmazione in vitro che la ha rese perfettamente compatibili con il patrimonio cellulare venuto a mancare e dunque in grado di contenere e riparare i danni prodotti da ictus e ischemia cerebrale.
Lo studio tutto italiano pubblicato sul Journal of Neuroscience attesta dunque un ulteriore crescita nella ricerca finalizzata a rendere tutte le cellule del nostro organismo sostituibili e unificabili in vitro nonostante le loro ovvie ed evidenti differenze a livello di ubicazione e funzione svolta nel corpo umano.
Fonte: Emerge il Futuro