Messo alle strette da un gruppo di sostenitori dopo aver dichiarato le sue simpatie repubblicane, il noto cantante Alice Cooper si meravigliò un bel giorno del clamore suscitato e asserì che se qualcuno cerca di trarre preziose indicazioni in materia di politica da gente (come lui) che trascorre metà della propria vita a devastare camere d’albergo, dev’essere mezzo proprio male,.
Nonostante dovrebbe apparire chiaro a chiunque che le rockstars non sono politici, che i ballerini non sono meteorologi e che le attrici non sono oncologi, esiste tuttavia ancora un ampio mondo pronto a meravigliarsi, indignarsi e incuriosirsi di fronte alla e ormai celeberrime uscite di Eleonora Brigliadori in materia di cancro e chemioterapia.
Ferma sostenitrice del metodo Hamer per la cura al cancro(che in realtà on è neanche un metodo, ma una semplice accozzaglia di luoghi comuni malamente mutuati da millenarie culture), la signora Brigliadori viene ormai da anni invitata a parlare e discutere su tematiche oncologiche che palesemente non la competono semplicemente perché l’esposizione di tesi insostenibili riesce a dar luogo a quella sorta di gazzarra televisiva che tanto gioca agli ascolti e che spinge, il giorno seguente alla messa in onda, milioni di persone ad improvvisarsi oncologi a loro volta e a dare il loro sostengo ad una determinata terapia, non sul fatto che produca o meno evidenze statistiche o scientifiche, ma semplicemente sulla base della simpatia o antipatia provata nei confronti della Brigliadori.
L’ultima puntata del triste dibattito oncologico in salsa italiana è andata in onda nella giornata di ieri, quando Le Iene hanno deciso di tornare sul campo minato della salute con un servizio intitolato “Consigli maligni di una showgirl” in cui la simpatica inviata Nadia Toffa andava a raccogliere l’opinione della Brigliadori su metodo Hamer e chemioterapia con il palese obiettivo di confutare le astruse tesi dell’attrice.
Come prevedibile, il servizio si è concluso con una furibonda lite e con la Brigliadori che, sentendosi derisa, ha dapprima aggredito verbalmente Nadia Toffa e poi affidato ai social networks la consueta scia piccata in cui si invita a diffidare di servizi montati ad arte per apparire alla stregua di bufale.
Ora, partendo dal logico punto di vista che la chemioterapia cura in cancro (o quantomeno ne limita gli effetti), mentre il metodo Hamer non cura proprio niente, il problema non sta tanto nella messa in onda di servizi analoghi, che ricadono ampiamente nel regno dell’intrattenimento, quanto nel fatto che al mondo esista davvero qualcuno disposto ad accogliere consigli di tipo oncologico da un’attrice, a seguire una linea politica sulla base delle preferenze espresse da una rockstar o (perché no) a prendere con sé l’ombrello sulla base di quello che potrebbe sostenere una ballerina classica.
Fonte: Emerge il Futuro