Il rapporto che lega la quotidiana assunzione di acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi alla salute del nostro cuore e delle nostre arterie è ampiamente documentato e la letteratura medica in materia è talmente estesa che ci si potrebbe lastricare senza problemi la strada che conduce fino la cuore del Mediterraneo, dieta inclusa.
Un crescente numero di studi sta tuttavia mettendo in correlazione sempre più stretta la dieta mediterranea e i fattori di rischio associati al versante oncologico, mostrando come un regolare consumo di olio extravergine d’oliva (possibilmente crudo) possa essere la chiave per allontanare il rischio di cadere vittima di tumore, con particolare riferimento al cancro al seno.
Un recentissimo studio spagnolo pubblicato su Jama Internal Medicine ha infatti mostrato come le donne che facevano abitualmente uso di olio extravergine di olivapossedessero un rischio di contrarre un tumore al seno decisamente diminuito, con punte statistiche in grado di spingersi fino alla proibitiva soglia del 68 per cento.
Lo studio coordinato dal dottor Miguel A. Martínez-González ha preso in esame un campione pari a 4282 donne spagnole, di età compresa tra i 60 e gli 80 anni e monitorato le loro condizioni di salute, in relazione alle abitudini alimentari, per un arco di tempo apri a 6 anni, dal 2003 al 2009.
Al termine dell’esperimento è risultato che il consumo quotidiano di olio d’oliva riusciva ad interferire in modo sensibile sui rischi legati a fattori oncologici, andando ad abbassare le comuni probabilità di cancro al seno con un’incidenza nettamente superiore a quella postulata dai medici spagnoli all’avvio del test.
La ricerca, inserita nell’ampio programma di prevenzione denominato Predimed si pone dunque come un ulteriore incentivo al consumo di olio extravergine d’oliva e alla fedeltà verso i dettami della dieta mediterranea, le cui virtù sono talmente tante e tanto documentate che ogni nuova aggiunta in merito viene salutata come qualcosa di già assodato.
Fonte: Emerge il Futuro