Contrarre un patologia particolarmente perniciosa, come un tumore, comporta spesso la legittima paura di dover effettuare un ingresso in ospedale senza la certezza del futuro, data la concreta possibilità che la funesta diagnosi si traduca in un calvario medico o addirittura nella perdita della vita.
Date le circostanze, l’ultima preoccupazione che assale i malti di cancro riguarda la possibilità di venire derubati proprio all’interno di quelle medesime corsie di ospedale dove si combatte la loro battaglia per la vita; possibilità che si è tristemente concretizzata nel reparto di oncologia dell’Ospedale di Padova, dove una banda, formata da marito e moglie, era solita accanirsi sui malati terminali e sui loro averi lasciati incustoditi.
L’inedita e raccapricciante opera di sciacallaggio è avvenuta ai danni di un paziente intento ad effettuare una seduta di chemioterapia ed ha avuto per attori protagonisti una coppia di coniugi, di 50 e 45 anni, riusciti a sottrarre al malcapitato la tessera del bancomat, comprensiva di pin e credenziali e a mettere in atto un’autentica razzia pari ad un furto complessivo di 17 mila euro derivante da prelievi effettuati presso gli appositi sportelli.
Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, i due coniugi di origine romena si sarebbero inoltre serviti del bancomat del paziente per effettuare svariati acquisti in tutta Italia, lasciando così il povero titolare del conto corrente quasi completamnete al verde nell’arco di una sola settimana.
Accortosi della mancanza di contante, il paziente si è subito rivolto alle froze dell’ordine, le quali sono riuscite rapidamente a risalire ai rapinatori sfruttando la proverbiale scia di denaro lasciata dai ladri e ad arrestare gli sciacalli decisi ad arricchirsi sulle spalle di coloro che, trovandosi già alle prese con una cruciale battaglia per la vita, tutto potrebbero immaginare tranne che venire derubati proprio nel momento più drammatico della loro esistenza.
Fonte: Emerge il Futuro