Per lungo tempo si è dato per assodato che i problemi connessi con l’alimentazione siano divisi in base alle aree geografiche di appartenenza, di modo che, mentre il “sud” del mondo si trova a soffrire di carenze divenute ormai endemiche, nei paesi ricchi abbondano invece gli stati patologici legati all’eccesso di cibo e alle sue conseguenze sull’organismo umano.
Nel corso di EXPO 2015, un focus tematico ha voluto tuttavia mostrare l’altra faccia della medaglia, andando a porre l’accento sui quei numerosi casi di malnutrizione che riguardano da vicino l’universo femminile “occidentale” e che possono tradursi nella genesi di squilibri potenzialmente letali.
A causa di mode, canoni estetici imperanti e disturbi alimentari, è infatti cresciuto a dismisura il numero delle donne che sviluppa problematiche legate dalla malnutrizione “per difetto” fin dalla tenera età e che si trascina i danni accumulati per tutto il corso della propria esistenza, andando ad alterare i meccanismi legati a gravidanza, allattamento e perimenopausa.
Secondo l’opinione del nutrizionista Andrea Pezzana, intervenuto al convegno, riuscire ad adottare uno stile di vita adeguato ad ogni fase della propria vita risulta funzionale a mantenere sotto controllo le possibili problematiche alimentari, a patto però che si assuma come prioritario il concetto di bilanciamento energetico e che si tenti di rifuggire eccessi e carenze.
Secondo l’esperto, la malnutrizione prodotta da un periodo di tempo troppo lungo contraddistinto da scarso apporto energetico, può agevolmente sfociare in una modificazione sostanziale della struttura organica femminile e riverberarsi, alla lunga, in un tasso di morbilità e mortalitàparagonabile a quello generato da sovrappeso e obesità.
Sul banco degli imputati, secondo il dottor Pezzana, non vi sarebbero solo la rincorsa ossessiva all’agognato “peso forma” e la volontà di apparire snelle a tutti i costi, ma anche l’eccessiva attenzione ad un versante alimentare che pone l’accento su vegetarianesimo e veganismo esasperati e che conduce l’organismo in direzioni di carenze perenni, in caso le pratiche vengano effettuate senza l’ausilio di un nutrizionista e degli adeguati controlli medici.
Massima attenzione dunque alla “bilancia energetica” quotidiana, che non deve pendere mai verso una direzione troppo esasperata, esattamente come dovrebbe accadere per il bilancio complessivo del pianeta Terra, in terno alle prese con il troppo o con il troppo poco.
Fonte: Emerge il Futuro