Qualunque “principio attivo” presente sulla faccia della Terra, sia esso farmacologico o naturale, produce una serie di reazioni nell’organismo umano, qualora venga assunto secondo dosi e posologie tali da consentire al corpo umano la sua piena metabolizzazione e si trova ad essere, per converso, assolutamente inefficace sotto la soglia minima che definisce le modalità di risposta organiche al suddetto principio.
Non fa ovviamente eccezione la Thc, principio attivo della marijuana, ritenuto dalla comunità scientifica (e dai legislatori) in grado di produrre effetti psico-attivi di rilievo al di sopra di una concentrazione media pari allo 0,6% del prodotto che lo contiene (in questo caso le foglie) e totalmente innocuo in caso di dosaggio inferiore.
La geniale idea, che appare più alla stregua di una trovata di marketing che non di una rivoluzione annunciata, è venuta all’azienda emiliana EasyJoint che ha prodotto una varietà di Marijuana “light” con concentrazioni di tetracannabinolo inferiori al sopracitato 0.6% e ha denominato il suo prodotto Eletta Campana.
Recentemente presentata alla fiera della Canapa e pronta ad arrivare in commercio, Eletta Campana possiede inoltre elevati livelli di cannabidiolo, altro principio attivo contenuto nelle foglie che garantirebbe effetti rilassanti e sedativi, utili a lenire un dolore di testa persistente o lievi problematiche a carico dell’apparato osteoarticolare, senza quella componente di sballo resa impossibile dall’incapacità dell’organismo umano di metabolizzare una sostanza presente ad un dosaggio inferiore alla fatica soglia.
Fonte: Emerge il Futuro