La proverbiale differenza tra idea e azione, che da sempre scandisce la vita del genere umano, trova una sua ennesima dimostrazione nel fatto che, dopo aver disprezzato e rifiutato le vaccinazioni per anni (sulla base di bufale mediatiche), i cittadini italiani si trovano ora a prendere d’assalto i presidi sanitari nostrani in cerca di un vaccino che possa lenire per un attimo la psicosi legate alla meningite, ennesimo spauracchio di un Paese sempre in bilico tra emergenze sanitarie reali e paranoie alimentate ad arte dai media e dai canali di comunicazione online.
In alcune regioni italiane, con il Lazio e la Lombardia in testa, la richiesta di vaccini utili a proteggere l’organismo dall’infezione originata dal meningococco c ha infatti toccato picchi abnormi, arrivando a registrare in poche ore incrementi pari al 150% rispetto al normale ricorso alla misura profilattica e costringendo le autorità sanitarie nostrane a diramare una sorta di vademecum utile a chiarire una situazione che, per quanto realmente allarmante, appare fin troppo ingigantita dalle salite grida manzoniane e da coloro che, attraverso le medesime grida, si garantiscono una platea di pubblico altrimenti assente o annoiata.
Stando a quanto sostenuto dai responsabili del Ministero della Sanità e dall’Istituto Superiore di Sanità, non esisterebbe in questo momento nessuna emergenza legata alla meningite tale da giustificare la folle rincorsa la vaccino e, al di fuori di alcune aree della Toscana, la situazione infettiva resterebbe sotto controllo, dal momento che i casi accertati di meningite fatti registrare nel corso del 2016 appena concluso sono stati inferiori rispetto a quelli dell’anno precedente e che il numero dei decessi si è attestato su quelle venti unità che rappresentano una triste costante degli ultimi anni in Italia, senza la crescita esponenziale percepita dall’aumento di interesse da parte dei media nei confronti della malattia.
Il consiglio partorito dai maggiori esperti nostrani in materia è dunque quello di sottoporsi alle misure vaccinali del caso, ma senza cadere vittime di quell’urgenza improvvisa e di quelle paure che rischiano di mettere a dura prova il tessuto sanitario nostrano e che danno vita ad un tam tam mediatico in cui ogni caso sospetto si trasforma magicamente in un decesso accertato, fino a creare una spirale di paranoia del tutto ingiustificata e simile a quella, di segno opposto, in base alla quale un cospicuo numero di italiani riteneva che i vaccini fossero una sorta di incarnazione dell’Anticristo fino a pochi giorni fa.
Fonte: Emerge il Futuro