Una volta stabilito che per far fonte all’epidemia legata alla meningite di tipo c che sta investendo la Toscana, l’unica soluzione è quella di ricorrere ad una vaccinazione di massa, resta il problema di come e dove reperire le dosi di vaccino, dato che le aziende farmaceutiche non sono solite regalare i loro prodotti nemmeno a fronte di una contingenza piuttosto nefasta.
Nel tentativo di garantire alla Toscana le misure profilattiche del caso si stanno spendendo, da qualche giorno, i responsabili delI’Istituto Superiore della Sanità (Iss) e l’Associazione Italiana del Farmaco (Aifa), la cui intermediazione sta centrando l’obiettivo preposto e producendo il lento arrivo delle dosi di vaccino nelle zone più colpite dall’emergenza.
Durante la giornata di oggi è previsto infatti l’arrivo di nuove dosi di vaccino e la parallela istituzione di misure di emergenza che stravolgeranno le complesse regole che normalmente limitano l’accesso al farmaco, al momento che anche i medici di base saranno autorizzati a inoculare il vaccino anti-meningocco dall’interno dei loro ambulatori.
L’arrivo dei primi lotti vaccinali non è tuttavia che l’inizio di un lungo e oneroso processo che dovrebbe concludersi quando circa un milione di soggetti sarà tutelato di fronte al possibile contagio e quando la copertura presente nella regione raggiungerà un livello minimo del 70-80%; misura considerata come indispensabile per tenere sotto controllo il propagarsi del batterio.
Parte dunque oggi al rincorsa ai vaccini della regione Toscana e si stima che l’intera operazione possa avere un costo finale stimato in 30 milioni di euro, a meno che l’Aifa non riesca a persuadere le aziende produttrici della necessità di abbassare i prezzi, dato che l’idea di regalare i vaccini, purtroppo, non ha ancora sfiorato le grandi case farmaceutiche.
Fonte: Emerge il Futuro