A seguito dell’epidemia di meningite di tipo c che sta funestando la Toscana da qualche mese e che si è tradotta in numero di casi accertati pari a 50 unità, anche le istituzioni regionali hanno deciso di intervenire in modo netto nella vicenda che vede al momento l’Aifa in prima linea nel cercare di recuperare un quantitativo di dosi di vaccino necessario al contenimento della piaga.
In un suo intervento di ieri, il governatore Enrico Rossi ha infatti dichiarato apertamente come l’obiettivo finale della sanità toscana sia quello di vaccinare almeno un milione e mezzo di soggetti, spostando dunque la soglia ottimale inizialmente fissate nel milione di unità e rilanciando una sfida i cui costi e le cui tempistiche l’attuazione non sono ancora del tutto chiari.
Per giungere alla completa copertura vaccinale nei confronti delle infezioni da meningococco, la Toscana dovrà andare a rivedere le norme che regolano l’accesso ai vaccini, puntando sulla gratuità della misura profilattica anche presso le fasce di popolazione per le quali generalmente il vaccino non è provvisto mediante il sistema dei rimborsi sanitari.
In sostanza, se da un lato la Toscana ha fatto sapere di voler rendere disponibili i vaccini in modo gratuito anche per le fasce di popolazione che si trovano collocate be oltre la soglia dell’età pediatrica, dall’altro ci si interroga su dove le autorità sanitire locali riusciranno a reperire i lotti e come riusciranno ad ammortizzare l’ingente spesa messa in campo.
Se fino ad ora l‘impegno dell’Aifa si è infatti concretizzato nell’approdo dei primi vaccini in Regione, servirà un’ulteriore mediazione per garantire l’acquisto dei vaccini a prezzi decisamente ridotti, onde evitare che dopo la piaga della meningite, la Toscana si trovi funestata da ulteriori piaghe di natura economica.
Fonte: Emerge il Futuro