Se la recente mania per prodotti assolutamente sani e per tendenze psicotiche di tipo ortoressico ha portato a rivedere in toto molte delle più consolidate abitudini alimentari (spesso a torto), quando si tratta di nutrire i bambini, le ansie aumentano a dismisura, data la fragilità dei piccoli organismi e quella responsabilità genitoriale che ci porta a farci carico dei destini della vita altrui.
Una recente indagine condotta da Doxa sull’universo dell’alimentazione infantile ha infatti evidenziato come l’ansia risulti essere il minimo comun denominatore per le madri italiane nelle fasi successive allo svezzamento, ma come l’ampiamente prevedibile carico di angosce che investe la nutrizione dei più piccoli si attesti sotto la soglia del panico totale e dell’emergenza di tipo sociale.
Solo un 40% del campione statistico censito ha infatti mostrato la presenza di autentici comportamenti di tipo ansioso, legati più alla difficoltà di tradurre in pratica le nozioni acquisite che non ad effettive preoccupazioni per la salute dei loro figli, mentre due genitori su dieci si dichiarano invece pienamente soddisfatti di quello che mangiano i loro bimbi e di come procede il loro sviluppo organico nell’età pediatrica compresa tra 1 e 14 anni.
Il lungo rapporto intitolato “Le mamme e l’alimentazione dei loro figli” ha sostanzialmente portato alla luce l’esistenza di un quadro, ormai dato per assodato, in cui le principali preoccupazioni riguardano i corretti quantitativi di frutta e verdura da fare ingerire ai propri figli (spesso controvoglia) e le paure connesse con la molto presunta pericolosità di alimenti di origine animale in eccesso; paure che paiono comunque arrestarsi al confine del pollo, alimento percepito da tutte le madri italiani come sano, leggero e nutriente.
Timori e incertezze a parte, le mamme italiane hanno comunque mostrato una diffusa tendenza all’autoindulgenza, giudicando come corrette, in otto casi su dieci, le scelte operate per i propri figli e delegando eventuali problematiche all’indisciplina alimentare dei bimbi, veri artefici della reiterata contravvenzione alle regole che conducono in direzione della buona salute.
Invitando tutte le madri d’Italia a non cadere vittime di angosce spesso immotivate, il consiglio è quello di proporre menù vari ed equilibrati, ma invitanti, senza che il cibo diventi per loro un’ossessione, quantomeno prima della maggior età e del diretto contatto con tutte quelle psicosi che definiscono i nuovi parametri sociali delle nostre scelte alimentari, giuste o sbagliate che siano.
Fonte: Emerge il Futuro