Collegandosi a Facebook, si ha la percezione che i locali gastronomici adibiti alla cucina e alla vendita di kebab si trovino ad essere in realtà postriboli in cui si preparano attentati all’incolumità alimentare degli Italiani e che il “cibo etnico” in generale rappresenti una minaccia alla salute, oltre che alla coesione, di un Paese ormai sempre meno alle prese con lasagne e amatriciana.
Se la stragrande maggioranza dei post allarmistici risultano essere frutto di qualche buontempone o mente perversa, può tuttavia accadere che l’insospettabile e modaiolo sushi un allarme sanitario lo produca davvero, spostando l’attenzione sui rischi connessi con quelle scorpacciate di pesce crudo che paiono divenute la costante di pranzi eleganti e appuntamenti di lavoro, ormai trascorsi davanti a tonno e sgombro avvolti da alghe.
A lanciare l’allarme sono stati i responsabili dell’Agenzia di Tutela della Salute che hanno riferito di un numero sempre crescente di intossicazioni alimentari registrate in quel di Milano, sicuramente la capitale italiana della cucina giapponese, dove numerosi consumatori si sono ritrovati alpronto soccorso dopo aver ingerito pesce crudopreparato senza i crismi, l’arte e le precauzioni che un piatto così delicato imporrebbero.
Dopo i 47 casi fatti registrare nel capoluogo lombardo nel corso del 2015, pare infatti che la situazione non stia migliorando con l’anno corrente e che le cronache locali riferiscano di quattro medici recentemente ricoverati in simultanea per via di un pranzo di lavoro a base di sushi quantomeno paradossale, se si considerano le cautele che la professione dei malcapitati dovrebbe imporre in materia di scelte alimentari.
Le autorità sanitarie raccomandano la massima attenzione, in particolare, quando si decide di consumaretonno o pesce azzurro curdo, dato che la quantità di batteri presenti negli alimenti potrebbe rapidamente condurre in direzione di cefalee, dolori addominali, episodi di vomito e diarrea, pericolo di soffocamento e persino nella genesi di nuovi link su Facebook utili ad ampliare a dismisura il già alto carico di panico sociale.
Fonte: Emerge il Futuro