Stando a quanto si apprende su Internet, tutto quello con cui entriamo quotidianamente in contatto possiede un potenziale cancerogeno e potrebbe rivelarsi fatale per la nostra sopravvivenza; eventualità tristemente concretizzatasi negli Stati Uniti nel decesso di una donna provocato dall’uso continuativo di un particolare talco prodotto dalla Johnson & Johnson.
In base ad uno schema dato ormai per assodato persino dai meno allarmisti, l’azienda incriminata avrebbe immesso sul mercato per decenni un particolare prodotto, denominata “Baby Powder”, nascondendo abilmente ai consumatori il reale rischio legato all’utilizzo del talco e la possibilità, tutt’altro che remota, che il continuo contatto tra la polvere bianca e le zone genitali conducesse in direzione di stati infiammatori cronici destinati a sfociare nel cancro.
A fare notizia non è tanto, tuttavia, la scoperta dell’ennesima frode industriale, quanto una particolare sentenza che ha riconosciuto l’esistenza del nesso tra l’uso del talco prodotto da J&J e l’insorgenza di un cancro alle ovaie che ha condotto alla morte una fedele consumatrice, che per oltre 35 anni aveva pulito le sue zone intime facendo affidamento sul prodotto.
Stando a quanto stabilito dalla sentenza, la Johnson & Johnson dovrà quindi versare un maxirisarcimento, pari a 72 milioni di dollari, nelle tasche dei familiari della vittima, la sessantaduenne Jackie Fox, dato che il talco incriminato sarebbe la causa diretta che ha provocato il tumore e il decesso della donna.
Mentre gli avvocati della multinazionale annunciano il ricorso, il borotalco si trova sempre più al centro di una polemica mondiale, dato che risulta da anni inserito tra i possibili fattori scatenanti del cancro; patologia ormai talmente diffusa da poter venire incentivata da tutto quello che tocchiamo, o quasi.
Fonte: Emerge il Futuro