Presso la comunità scientifica mondiale si è ormai radicata la convinzione che la longevità risulti essere il prodotto di particolari fattori di origine genetica e di stili di vita incentrati su un’alimentazione sana, in particolar modo la celeberrima dieta Mediterranea, e che le compresenza di una particolare predisposizione cromosomica e della volontà di “mantenersi in salute” possa dunque aumentare a dismisura l’aspettativa di vita, indipendentemente dal luogo d’origine e dalle condizioni geografiche o di altra natura.
Nessuno è ancora riuscito a chiarire fino in fondo, tuttavia, le ragioni che portano determinate aree del mondo a diventare autentici paradisi in terra della longevità e che portano piccole comunità, come quelle presenti nel Cilento o sull’isola di Okinawa, a detenere primati assoluti in materia di centenari e utltracentenari presenti sul territorio, nonostante le condizioni presenti nei suddetti luoghi non mostrino apparente differenza con quelle presenti a pochi chilometri di distanza.
Proprio con l’intento di chiarire l’arcano, un team di ricerca internazionale ha valutato per anni le condizioni di vita presenti nel Cilento e condotto uno studio incentrato sugli arzilli centenari presenti nel paese, andando a sottoporre 29 “vecchietti” residenti nella località di Acciaroli ad un questionario relativo alle loro abitudini e provvedendo inoltre ad un accurato esame del sangue, volto a scoprire quali fattori genetici contribuiscano a massimizzare i vantaggi presenti con l’alimentazione sana e con il clima mite del luogo.
Andando in seguito a ripetere la medesima operazione presso i parenti dei 29 centenari e mettendo in paragone i campioni ottenuti con quelli provenienti da un altro test condotto su 193 soggetti in età avanzata, residenti in Svezia, i medici hanno cercato di riscontrare significative differenze nelle specifiche funzioni cardiache e metaboliche, tali da potersi porre come effettivo segreto della longevità.
Lo studio capitanato dai ricercatori faceti capo alle università La Sapienza di Roma e di San Diego non è tuttavia che un primo approccio ad una questione che da anni ossessiona buona parte dell’universo medico e dei nutrizionisti di fama mondiale (si pensi alle ricerche in materia del dottor Valter Longo), dal momento che l’ormai assodata compresenza di fattori genetici e ambientali non pare in grado di rendere conto alla perfezione di quella sorta di miracolo che si realizza anno dopo anno nell’assolta Cilento.
Fonte: Emerge il Futuro