In un mondo in cui gli stati nazionali si sono trasformati in altrettanti studentelli, in febbrile attesa dei voti erogati dalle agenzie di rating e dagli organismi internazionali, non poteva ovviamente sottrarsi il comparto relativo alla sanità, vero motore di ogni singolo paese e oggetto di accurata disamina da parte dell’Ocse.
Dopo aver attentamente vagliato le condizioni del nostro sistema sanitario nazionale in occasione del report annuale, gli osservatori facenti capo all‘Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) hanno concluso che la nostra sanità non se la passa poi tanto male, anche se permangono numerosi paradossi, soprattutto in ambito di tutela della salute delle fasce anagrafiche più a rischio.
Parallelamente ad un’aspettativa di vita tra le più alte in Europa, con dati che parlano di una longevità media pari ad 82,8 anni, gli osservatori dell’Ocse hanno infatti rilevatocarenze strutturali per quanto riguarda le condizioni di salute degli over 65, di modo che, se l’Italia rappresenta un’eccellenza assoluta in termini di invecchiamento, pare che la nostra sanità trasformi spesso quel lunghissimo cammino in una sorta di calvario.
Deficit di attenzione anche per quanto riguarda i bambini, con un tasso di sovrappeso e obesità tra i più alti del mondo (oltre un bambino su tre) e con un livello di informazione mirata alla tutela della salute dei più giovani ancora lontano dal raggiungere i picchi presenti in altri stati membri dell’UE.
Rimproveri a parte, il livello complessivo della sanità italiana è comunque risultato più che positivo nella sua totalità e gli osservatori hanno rilevato la completa tenuta del sistema, anche a fronte dei recenti tagli alla spesa pubblica emanati per tenere fede a quella spending review che pare destinata a a diventare il letimotiv della nostra vita politica per ancora molti anni a venire.
Terminando il rapporto con il solerte invito ad agire rapidamente sul girovita dei bambini, soprattutto sotto i nove anni, e sulle condizioni assistenziali in cui versano gli anziani, l’Ocse ha dunque stabilito una promozione del nostro Paese sul versante sanitario, seppur con quei corsi di recupero che riescono a tenere gli studenti in febbrile apprensione di anno in anno.
Fonte: Emerge il Futuro