Capita spesso di trovarsi afflitti da piccoli acciacchi di natura cronica e di rivolgersi a specialisti vari (e presunti tali) senza ottenere l’esito terapeutico sperato, per poi scoprire che la possibilità di concedersi un breve soggiorno in località dove l’aria risulta essere un attimo più respirabile, l’ambiente un po’ più sereno e l’orizzonte decisamente più attraente risulta funzionale a ristabilire un equilibrio psico-fisico messo a dura prova da interminabili sessioni al pc e code all’interno di scatolette roventi in formato famiglia.
I problemi iniziano, tuttavia, quando non è il singolo cittadino ad essere stretto nella morsa di dolori e acciacchi, ma è un intero Paese alle prese con una crisi talmente annosa da imporre continui sacrifici su quel versante legato alle vacanze che viene sempre più ritenuto (a torto), alla stregua di un surplus al quale poter tranquillamente dire addio a fronte di differenti contingenze e necessità.
In occasione dell’imminente ponte pasquale, Federalberghi si è fatta portavoce di un allarme che sta assumendo dimensioni sempre più grandi per l’intero settore turistico italiano, riverberandosi in modo significativo sulla salute e sull’umore degli aspiranti vacanzieri, costretti tra le mura domestiche, senza neanche una gitarella fuori-porta a svolgere il ruolo di magra consolazione.
Per 51 milioni di Italiani, pari all’85% della popolazione totale, Pasqua farà infatti rima con la permanenza a casae il 49,4% dei soggetti intervistati nel corso del sondaggio condotto dalla Federazione degli albergatori nostrani, attribuisce proprio alla mancanza di risorse economiche la ragione del mancato soggiorno.
Un cospicuo 21,9% del campione attribuisce invece a motivi familiari di natura generica l’impossibilità di effettuare un breve viaggio, mentre il residuo 17,1% imputa a condizioni di salute sfavorevoli la mancata partenza.
Tra i circa 9 milioni di italiani che trascorreranno invece la Pasqua fuori casa, il 50% coglierà l’occasione per recarsi in visita presso amici e parenti lontani, snobbando così i numerosi impianti turistici balneari e termali italiani, anche fronte di promozioni e sconti per famiglie messi in campo per incentivare la permanenza dei più scettici.
Di fronte ad un quadro a tinte scure in cui a luce si è presa da tempo, Federalberghi ha invocato l’avvento di misure straordinarie da parte del Governo e delle istituzioni preposte la turismo, prima che il settore scivoli lentamente nell’oblio e che i nostri acciacchi si trasformino in una condanna a vita, per la gioia di tutti gli specialisti e dei presunti tali che affollano la Penisola.
Fonte:
http://news.emergeilfuturo.it/salute-e-benessere/1621-pasqua-per-l-85-1-degli-italiani-niente-vacanze.html