Fenomeno cutaneo spesso transitorio, la psoriasi rappresenta una delle problematiche dalle cause più oscure e dalla più difficile soluzione in caso tenda a cronicizzarsi e a mettere in atto una serie di lesioni sull’epidermide che risultano non solo palesemente antiestetiche, ma spesso in grado di porsi come termometro di un’eventuale perdita dello stato di salute complessivo dell’organismo.
Chiunque si sia trovato a soffrire della problematica in modo ricorrente, conosce perfettamente quanto rimedi farmacologici, cambio di alimentazione e relax possano rappresentare spesso solo un palliativo in grado di diminuire l’intensità delle lesioni cutanee senza tuttavia garantire che il problema non si ripresenti non appena abbassata la guardia.
A fianco di uno stile di vita contraddistinto da un regime dietetico equilibrato e dalla mancata esposizione a fonti di pericolo (come i raggi del Sole) in grado di nuocere alla nostra pelle, una soluzione alla psoriasi potrebbe presto giungere dall’ideazione di un uovo farmaco, denominato Secukinumab, che pare offrire un rimedio permanente andando ad inibire una citochina ritenuta responsabile del processo infiammatorio non infettivo e a debellare il pericoloso meccanismo già dalla sua origine biologica.
Buona parte delle infiammazioni ascrivibili alla sfera della psoriasi traggono infatti origine dall’azione esercitata sull’epidermide dalla molecola nota come interluchina-17 e la possibilità di dare vita ad un anticorpo dall’utilizzo topico potrebbe non solo lenire i suoi effetti, ma impedire il reiterarsi della problematica al termine di ogni applicazione.
Dato che la psoriasi colpisce ogni circa 1,5 milioni di Italiani, soprattutto nella fascia d’età compresa tra i 15 e i 35 anni, l’eventuale cura alla patologia potrebbe presto concedere sollievo a tutti coloro che dopo essersi votati in direzione di uno stile di vita quasi monastico hanno purtroppo assistito ad un cronicizzarsi imprevisto della fastidiosa patologia.
Fonte: Emerge il Futuro