Tradizionalmente associati alla Peste, alla lesmaniosi e ad ogni altra patologia infettiva piuttosto seria, i ratti continuano a rappresentare una minaccia per l’incolumità umana, persino in un ventunesimo secolo in cui le tecniche di disinfestazione e derattizzazione sono divenute ormai la norma sanitaria più assoluta e persino nel cuore di una capitale europea, Roma, sempre più alle prese con ataviche paure a anacronistiche emergenze di tipo zoologico.
Esattamente come accadeva secoli or sono, una donna è stata infatti morsa da un ratto in pieno centro di Roma, mentre si trovava seduta su una panchina a Trastevere, intenta a chiacchierare con le amiche fino al momento in cui ha percepito la presenza di qualcosa che si arrampicava sulla sua gamba, la mordeva e rimaneva attaccato a suo copro nonostante i tentativi di scrollarsi d dosso l’ospite poco gradito.
La triste esperienza della ragazza, già piuttosto inquietante di suo, non è stata che il preambolo ad una sorta di calvario burocratico che ha visto la vittima del morso precipitarsi in direzione di reparti di pronto soccorso, centri anti-rabbia e strutture sanitarie, in cerca di delucidazioni univoche in merito alla prassi ufficiale da seguire in caso di possibile malattia infettiva di tipo batterico trasmessa da un roditore.
Dopo essere stata sottoposta alle normali misure profilattiche, atte ad impedire un’infezione originata dal morso, la donna è stata infatti richiamata dai medici locali per sottoporsi ad una vaccinazione antirabbica, scoprendo tuttavia che il centro apposito era inesorabilmente chiuso e che le misure vigenti imponevano la profilassi di tipo antitetanico e non antirabbico.
Fortunatamente conclusosi senza conseguenze di rilievo, l’episodio svoltosi nella Capitale si è posto come la spia di una nuova emergenza sanitaria dettata da un degrado ambientale che pare ormai fuori controllo e che impone un intervento mirato netto e deciso, prima che inquinamento e animali sgraditi riportino in auge quell’immaginario collettivo medievale costellato dai ratti e dalla peste.
Fonte: Emerge il Futuro