Qualche decennio fa, i legislatori ritennero opportuno suddividere le prestazioni sanitarie e i loro oneri finali sulla base dell’effettiva urgenza e del livello di essenzialità che portavano in dote, di modo da garantire farmaci e cure in modo completamente gratuito a chiunque si trovasse a soffrire di una patologia pericolosa o invalidante, di far pagare un semplice balzello in caso di situazione grave, ma non rischiosa e di chiedere un esborso pieno qualora la visita o la medicina richiesta non fossero frutto di una reale necessità diagnostica o terapeutica.
Di per sé tutt’altro che illogico, il sistema dei ticket è recentemente entrato nell’occhio del ciclone a causa della solita balcanizzazione della sanità italiana su base regionale e di una macchina impazzita che portava alla vessazione più assoluta dei cittadini in alcune aree geografiche e che, invece, procedeva senza intoppi laddove i conti erano in ordine e non sussisteva quindi necessità di tassare all’eccesso il povero paziente, costretto a risanare i buchi delle amministrazioni locali mediante l’esborso di cifre allucinanti.
Dato che sottrarre potere alle Regioni pare ormai una chimera politica e che un’opera di accentramento coatto della sanità potrebbe portare in dote rischi peggiori, il Ministero della Salute sta valutando l’ipotesi di sopprimere per sempre il sistema dei ticket e di apporre nuovi balzelli medici sulla base del reddito del paziente, secondo uno schema proporzionale che porterebbe i “ricchi” a pagare per le medesime prestazioni sanitarie che si troverebbero invece ad essere gratuite per le fasce meno abbienti, a prescindere dalla specifica zona di appartenenza geografica del facente richiesta.
Andando ad abolire i ticket, il Ministero si troverebbe infatti a dover far fronte ad una mancanza di entrate pari a 3 miliardi di euro all’anno; cifra che risulterebbe agevolmente recuperabile andando ad apporre qualche onere qua e là sulle fasce di reddito più abbienti, senza calcare troppo la mano o dare luogo a fenomeni di sovrattassazione che agevolerebbero l’esodo verso il versante privato della sanità.
Senza ancora sapere se l’idea verrà mai tradotta in effettiva condizione normativa, il superamento del sistema dei ticket appare sempre più necessario a causa di una cattiva gestione di un’idea che, presa di per sé, era tutto fuorché priva di una stringente logica interna.
Fonte: Emerge il Futuro